Tag: maturazione
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“Me lo fai tu?”: la richiesta più rivolta ad educatrici ed educatori
Nella mia giovane ma diversificata esperienza tra contesti e fasce d’età differenti, posso dire di aver trovato una costante: la richiesta “me lo fai tu?” A vario titolo, in modo implicito o esplicito, mi è sempre stata rivolta da bambine, bambine, ragazzi e ragazze. Non si tratta di uno scarico di responsabilità nel senso adulto…
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Anche gli educatori sbagliano: distorsioni valutative in educazione.
Educare per professione vuol dire anche realizzare costanti valutazioni. Tali valutazioni, nei processi di pianificazione e progettazione, assumono una necessaria veste formale, prevedendo modalità e tempistiche ben precise. Essendo la valutazione, con annessa misurazione di parametri, un mezzo necessario per assumere delle decisioni, nella quotidianità di un educatore, la valutazione è una costante imprescindibile. In…
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Giochi e giocattoli nell’infanzia: differenze, tipologie e finalità
Per chi non è addetto ai lavori, distinguere in modo sicuro tra il concetto di gioco e di giocattolo non è semplice. Certo, a livello razionale, sembra che la prima netta distinzione tra i due voglia il secondo strumentale al primo, intendendo il giocattolo come l’oggetto materiale che realizza l’attività del gioco. Ma la distinzione…
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Definizione pedagogica del gioco
Il concetto di gioco è stato oggetto di molteplici definizioni: ad esso si sono attribuiti altrettanti significati e funzioni, cambiando nel tempo e nello spazio in base a culture e ambiti territoriali differenti. Frobel, Agazzi, Montessori e Dewey In ambito pedagogico, il gioco inizia ad assumere un significato educativo a partire dall’Ottocento con Friedrich Frobel,…
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Bruno Munari e Gianni Rodari, i pedagogisti più creativi del Novecento
La creatività sappiamo essere una competenza, se non la competenza, fondamentale per il genere umano, vero carburante dell’adattamento, in grado di suscitare nell’uomo, in momenti di crisi, l’emersione di idee e soluzioni rivoluzionarie, mai pensate prima, in potenza tanto fallimentari quanto risolutive. La creatività, mossa da un pensiero divergente e alla base dell’arcinoto problem solving,…
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La creatività, figlia di libertà, equilibrio e armonia
A partire dalla seconda metà del Novecento, da quando la psicologia ha avviato le prime ricerche sulla creatività, sono state formulate innumerevoli definizioni spesso anche tra loro contrastanti. Nonostante ciò, è indubbio che tutte le ricerche sviluppate in materia abbiano contribuito a far maturare maggiore fiducia nelle funzioni svolte da motivazione, curiosità ed emozioni. Ambiente…
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Cos’è l’apprendimento? Rispolveriamo un po’ di teoria
L’apprendimento, croce e delizia di educatori, psicologi e medici e vera preoccupazione per molti genitori, è spesso oggetto di lunghe discussioni per non dire accesi dibattiti tra professionisti, cambiando spesso concezione in base alla corrente pedagogica a cui si fa riferimento. Dunque, venendo al sodo, che cos’è l’apprendimento? Di seguito proveremo a fare un excursus…
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Provare stima per gli altri: un sentimento nobile e poco conosciuto
Un sentimento nobile, tipico dell’età adulta, frutto di riflessione e coscienza di sé è il provare stima. Si può provare stima per sé stessi, per il proprio partner, per amici e parenti ma anche, nei casi “più onesti”, per colleghi o persone conosciute solo per le proprie opere. Chi prova stima nei confronti degli altri…
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Se succede qualcosa, vi voglio bene
Trama: Dopo l’ennesima sparatoria in un liceo americano, in un cortometraggio animato vediamo lo straziante dolore provato dai genitori di una delle vittime che, dopo la scomparsa della figlia, perdono ogni motivazione ad affrontare la vita quotidiana. Anno: 2020 Paese: USATitolo originale: If Anything Happens, I Love YouDurata: 12 min Genere: drammaticoVoto: 4,7/5 Netflix si…
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Adolescenza ed educazione: l’importanza delle certezze offerte dagli adulti
Nei decenni, o meglio, nei secoli passati lo stile educativo tipico di ogni famiglia era quello che da manuale si definirebbe autoritario, uno stile in cui il bambino o ragazzo più che parte integrante dell’azione educativa, fulcro dell’agire pedagogico, era un individuo passivo, destinatario, ma non protagonista. Il ragazzo era un burattino nelle mani dell’adulto,…