No, non c’entra la questione LGBTQ+, c’entrano sensibilità ed empatia umane.
Sono anni e generazioni di studenti, che i figli di famiglie non del Mulino Bianco ricordano con dolore l’esperienza della festa del papà o della mamma vissute a scuola.

Si tratta di intere settimane in cui nelle aule si da per scontato che ogni famiglia sia unita, felice e rientrante perfettamente nel basico schema: babbo, mamma, figlio o figlia, considerando implicitamente sbagliate tutte le altre composizioni famigliari.
Da ben prima che si dibattesse sui figli di coppie omogenitoriali, i figli e le foglie di N.N. o di quella mamma o papà “snaturarti” andati via dopo aver detto che uscivano per comprare le sigarette, la festa della mamma e del papà festeggiate a scuola mietono vittime della tristezza e della solitudine (qualcuno ricorda Tricarico e la sua “Io sono Francesco”?).
Dunque, nonostante in moltissimi casi la famiglia felicemente tradizionale, “qui, da Noi”, esistesse solo nelle favole, intere generazioni di studenti e studentesse sono rimaste scottate dal lavoretto, dalla paesia o dal disegno per il papà o la mamma sentendosi solə e invisibili in una delle tante condizioni perfettamente plausibili per la vita umana.

A questo punto penserete che io sia qui a dirvi di non festeggiare la festa del papà a scuola…e invece no!
Inclusione non vuol dire recidere e privare tutti e tutte di qualcosa, sottolineando la conformità di qualcuno a certi standard preordinati, ma, al contrario, dare una possibilità a tutti e tutte secondo le loro specificità.
Perché dunque continuare ad ostinarsi a creare feste specifiche, quadrate, per ogni ipotetico ruolo famigliare e non dedicare ognuno di questi giorni semplicemente alla famiglia tutta, nella sua completa bellezza?
Perché non utilizzarle come occasione per invitare i bambini a riflettere sulle persone importanti nella loro vita? Che siano mamme, nonni, sorelle, fratelli, zii, papà, ecc. perché non lasciare che OGNI bimbo o bimba possa vivere queste giornate con l’attesa, la festa, la specialità e l’amore per cui erano pensate e non come un modo per far sentire qualcuno escluso, non parte della festa?

Per un ragazzo o ragazza, spesso la famiglia non è solo quella legale, composta da genitori e figli, ma anche da tante altre figure non genitoriali, ma di fondamentale riferimento che non si ha mai l’occasione di festeggiare ed è un vero peccato. Non limitiamoci, includere è così bello!
A presto,
Giancarla.