Trama: nascita ed evoluzione del fenomeno Greta Thunberg, raccontato in prima persona dalla stessa protagonista.
Anno: 2020 Paese: Svezia
Titolo originale: I Am Greta
Durata: 97min
Genere: documentario Voto: 4/5
Disponibilità: Amazon Prime, Apple TV, Google Play Film, YouTube
Tra i documentari da non perdere su Prime, sicuramente rientra I Am Greta, in cui finalmente conosciamo da vicino la giovane Greta Thunberg, una delle attiviste più giovani, note e discusse degli ultimi anni.
Greta infatti, notoriamente Asperger, in questo documentario ci viene mostrata senza i filtri, entrando nel suo privato e nella sua quotidianità, comprendendo aspetti della sua vita che, tramite i media spesso sono stati distorti, se non manipolati.
Seguiamo Greta fin dall’inizio della sua protesta, vedendola prima seduta di fronte il Parlamento svedese, nel 2018, e poi, al crescere dalla sua popolarità, nei diversi impegni diplomatici che ce l’hanno resa nota.
Conosciamo la sua famiglia e capiamo l’importanza del ruolo del padre nella sua vita, che l’accompagna in ogni evento, cercando di lasciare che la vita della figlia venga stravolta il meno possibile da tanta inaspettata visibilità. Comprendiamo anche cosa voglia dire essere Asperger per Greta che, nella sua normalità, ci mostra un modo di vivere, ma soprattutto di concepire la vita, del tutto diverso dall’idea che potevamo esserci fatti di lei.
È una ragazzina schietta, che passa il suo tempo a leggere e studiare e che per questo è estremamente preparata sulle tematiche che affronta; molto più preparata degli stessi Pezzi Grossi con cui si relaziona, non avendo paura di dire ciò che pensa.
Greta inoltre, nonostante l’aria da sprovveduta che le donano le famose trecce, è estremamente consapevole di quanto la sua figura, da alcuni potenti, possa essere usata più per propaganda che per reale desiderio di ascoltarla, scegliendo in modo acuto di accettare diversi impegni istituzionali senza alcuna aspettativa, se non quella di esprimersi senza messi termini, dando ulteriore eco alla propria voce. E forse è proprio per questo che per alcuni politici risulta così scomoda, finendo con l’attaccare personalmente in modo puerile, una ragazzina di cui potrebbero essere i genitori, se non i nonni.
Vediamo i retroscena dei più importanti eventi che di lei hanno fatto parlare.
Così scopriamo che il suo accorato intervento a New York, alle Nazioni Unite, del 2019 era il frutto di un lungo viaggio da un capo all’altro dell’oceano in barca, in quanto Greta, consapevole delle emissioni che producono gli aerei, coerentemente con quanto da lei affermato, non prende aerei, ma si muove solo con messi pubblici e automobili, per questo, per essere lì, ha affrontato un lungo viaggio per mare, arrivando determinatissima all’enunciazione del proprio discorso.
Scopriamo anche che è una ragazza estremamente semplice, non ci tiene ad apparire in pubblico e il look con cui si presenta agli eventi è il suo quotidiano, che più che un modo per rendersi mediaticamente riconoscibile, è il frutto della scelta di avere pochi vestiti per non inquinare.
Attraverso questo documentario dunque, che non è volto a dare o meno credito alle opinioni di Greta – per quello basta vedere la deriva climatica del nostro Pianeta – ma a dare finalmente voce ad una giovanissima donna coraggiosa in merito a tutte le critiche personali rivoltegli, ci viene chiarito che Greta è un’attivista! L’unico motivo per cui va criticata sono le sue affermazioni (e azioni) se scientificamente sbagliate rispetto ai temi di cui parla. Tutto il resto è giornalismo di terz’ordine, inutile e inappropriato.
A presto,
Giancarla.