Trama: In piena guerra contro i Rùs, affiancati da Ivarr e Hvitsark, Bjorn è stato colpito gravemente, gettando l’esercito norreno e Kattegatt nello sconforto.
Anno: 2020 Paese: Canada
Titolo originale: Vikings
Episodi: 10 Durata: 45min
Genere: storico Voto: 4,5/5
Disponibilità: Netflix, Amazon Prime
Dopo tanti anni, anche l’iconica serie tv Vikings giunge al termine.
Dopo diverse puntate in cui, generazione dopo generazione abbiamo seguito Ragnarr e io suoi figli, è giunto il momento di fare un bilancio. Vikings, tra alti e bassi, è certamente una delle produzioni di maggior successo degli ultimi anni: in grado di catalizzare una grande fetta di pubblico di ogni fascia d’età, accalappiando tra intrighi, guerre, lotte di potere e una sana dose di gossip, complice la vita avventurosa e libera sia per uomini che per donne, nella cultura norrena.
Tra alti e bassi dicevamo, poiché stagioni meno interessanti ce ne sono state, una su tutte la proprio la stagione 6 pt. 1 che ha faticato ad ingranare per diversi episodi, sfociando poi nella seconda che al contrario, è una vera bomba!
Fin da subito, riprendendo proprio da lì dove ci eravamo fermati, veniamo travolti da un gigantesco vortice di eventi, tra un Bjorn morto o non morto, non si sa, Ivarr e Hvitsark alleati con i temibili Rùs e Ubbe immerso nella ricerca di nuove terre fertili, tentando di realizzare il sogno di suo padre.
Già calda, la situazione si scalda ulteriormente nel giro di poco, restituendoci uno sguardo più introspettivo dei figli di Ragnarr, soprattutto i più giovani, spesso oscurati dalle grandi imprese degli adulti. Certo, questo discorso non si applica a Ivarr che, però, finalmente vediamo maturare e prendere consapevolezza di sé, del proprio ruolo e di quello che, con intelligenza e meno foga, potrebbe effettivamente realizzare. Lui, insieme a Hvitsark, è il vero protagonista di questa seconda parte, in grado di girare mezzo emisfero boreale nell’arco di poche puntate.
I cerchi si chiuderanno e una nuova era dei norreni inizierà.
I grandi guerrieri forse non torneranno più, ma la loro eredità e i loro insegnamenti lasceranno spazio a giovani uomini che non sono più i figli di Ragnarr, ma sarà lui ad essere ricordato come il padre di Bjorn, Ivarr, Hvitsark e Ubbe. E poi c’è Floki, non dimentichiamo il caro Floki…
a presto,
Giancarla.