Le istituzioni sociali universali all’origine della grande famiglia umana

Sapevate che nonostante le infinite differenze esistenti tra i popoli, alcuni tratti culturali, nonostante lo scorrere dei millenni e latitudini e longitudini diverse, rimangono costanti?

Sembra che l’origine di tale costanza risieda nelle caratteristiche psico-fisiche dell’homo sapiens sapiens che necessita, a fini evolutivi, di soddisfare determinati bisogni. Primo fra tutti quello di salvaguardare la prosecuzione della specie.

Le istituzioni universali sono istituzioni sociali presenti in tutti i popoli

Con la locuzione istituzioni sociali, secondo l’Enciclopedia delle Scienze sociali “si intendono modelli di comportamento [condivisi e riconosciuti n.d.r.] che in una determinata società sono dotati di cogenza normativa [sociale, religiosa o giuridica]. Una caratteristica importante delle istituzioni da un punto di vista sociologico è la loro durata temporale”.

Un esempio di istituzione sociale possono essere i digiuni a sfondo religioso che, se non seguiti, in determinate società possono condurre a forme di condanna. Un altro, tipico della società giapponese, è il rispetto per gli anziani, considerati portatori di saggezza.

Di esempi al riguardo se ne possono fare tanti, riconoscendo come alcune istituzioni, fondamentali per alcune culture, in altre realtà non abbiano alcun valore, contribuendo alle differenze che rendono difficoltoso il dialogo tra popoli.

Nonostante questo, secondo studi antropologici, alcune istituzioni cardine, a distanza di tempo e di spazio, si presentano in ogni cultura umana seppur secondo forme diverse.

  • Linguaggio e simboli

Tutti i popoli del mondo, nella loro evoluzione, hanno sviluppato forme di linguaggio a cui non per forza sono seguite lingue. Eppure, soprattutto attraverso il simbolismo, tutte le civiltà note sono riuscite a trovare un modo per comunicare con gli appartenenti al proprio gruppo sociale.

La comunicazione risulta una delle esigenze primarie dell’individuo ancora oggi, sia in termini di sana crescita di un organismo umano che di qualità della vita di un adulto. Basta pensare che una delle pene più temute e più dure da scontare, è l’isolamento, considerata in contrasto con il rispetto della dignità umana e per questo condannata dalle Nazioni Unite (Mandela Rules, 2015).

Photo by Esther Ann
  • Matrimonio, famiglia e parentela

È l’istituzione universale per eccellenza. Per un periodo si è pensato che non fosse così come antica come ci si aspettasse, ma ulteriori studi hanno dimostrato che una forma di ritualità con cui due o più persone si impegnano pubblicamente a legarsi sentimentalmente ed esclusivamente nei confronti di quelle, e solo di quelle, persone coinvolte nel rito, è sempre esistita in tutte le culture. Seppur non legata ad aspetti religiosi o trascendentali.

Di fatto, sappiamo anche che i matrimoni possono essere di tante tipologie, dal monogamico al poligamico (poliginico o poliandrico), passando per tutte le varianti esistite.

Quello che inoltre è interessante sottolineare, è il valore sociale ulteriore che il matrimonio assume: cementa, amplia e modifica il parentado, creando alleanze, scambi sociali e commerciali, sancendo ovunque implicite e/o esplicite forme di preferenza, fiducia e lealtà preferenziali rispetto a soggetti esterni al gruppo di parenti.

Indian wedding. Photo by Khadija Yousaf
  • Funerale

Una delle tappe evolutive che ha reso noto ad archeologi e antropologi che ad un certo punto dell’evoluzione umana ci sia stato un importante balzo è stato scoprire resti di defunti sepolti o evidentemente oggetto di un rito di passaggio: quello che comunemente potremmo definire un funerale.

Un’istituzione universale tra le più interessanti, in grado di sottolineare la profondità emotiva che caratterizza il genere umano: Il funerale è inteso come un rito di passaggio volto a rendere omaggio e accompagnare il defunto, e a dare conforto ai suoi sopravvissuti che, attraverso il rito, iniziano a metabolizzare la perdita subita.

Beyond this gate God resides. Photo taken at Hakone, Japan. Photo by Tianshu Liu
  • Bisogno di regole e di un’autorità che le faccia rispettare

Per quanto sia difficile da accettare, gli esseri umani hanno un profondo bisogno di essere guidati. Che sia da un singolo individuo o da un gruppo di persone, in ogni società si è avuta la percezione che qualcuno dovesse assumersi la responsabilità del comando mettendo fine a liti e dibattiti.

Tale concezione, con l’evoluzione sociale, ha portato alla nascita di organismi nazionali e sovranazionali scelti dal popolo dietro elezioni, eppure il bisogno primario non cambia. Pensare ad un mondo senza regole e senza qualcuno che le faccia rispettare, facendo affidamento solo sul giudizio del singolo, ad oggi è impossibile. Anche l’ipotetica scelta dell’anarchia da parte di un gruppo prevederebbe comunque la scelta di rispettare la regola proposta da qualcuno, che non ci siano regole.

Lady Justice. Photo by Tingey Injury Law Firm
  • La ricerca di significato

Prima delle grandi religioni monoteiste, il mondo si poggiava su religioni minori spesso animiste, legate alla natura. Molte di queste si basavano su miti e racconti trasmessi oralmente. Oggi, a muovere l’agire umano sono in parte la religione e in parte l’appoggio di ideali, basati su studi e percorsi di consapevolezza. In generale, ciò che si denota è che, una volta adulto, l’essere umano ha bisogno di un significato, un fine che ne giustifichi l’agire e la vita stessa. Dunque, trovare una cultura che non si sia domanda chi siamo e da dove veniamo, provando a darsi una risposta, è impossibile.

  • Difesa dei bambini (tabù dell’incesto)

In tutte le culture, muovere violenza nei confronti dei bambini è uno degli atti più aberranti, punito socialmente e giuridicamente, sebbene su questo punto le evoluzioni normative dei singoli Paesi siano state nei secoli diverse e frammentarie.

Photo by M.T ElGassier
  • Musica e danza

Dimensione meno rilevante a primo impatto, ma di fatto forme di musica e di danza hanno inspiegabilmente caratterizzato da sempre ogni cultura, considerandole due delle poche occasioni di svago concesse a tutte le età, e fondamentali per la realizzazione di riti e feste.

Conclusioni

I punti finora trattati, a vario titolo, risultano tutti estremamente interessanti. Alcuni, come il matrimonio, sono facilmente intuibili, mentre altri, più sottili, quale la ricerca di significato, o più goliardici, come musica e danza, possono sorprendere, riuscendo a dare una chiara visione di quanto gli esseri umani siano legati tra loro da un sottile filo rosso. Alle istituzioni universali, inoltre, dobbiamo ricordare che si aggiungono quelle generali, ossia istituzioni non presenti in tutte le culture, eppure estremamente diffuse, come i tanti riti di passaggio durante la vita dell’individuo.

Non si tratta di trovare necessariamente una spiegazione religiosa o filosofica. Questo articolo non si propone un obiettivo tanto alto, non raggiungibile di certo in pochi paragrafi. Si propone invece di offrire in modo trasparente un dato di fatto – supportato da importanti studi di scienze sociali – provando a chiedere, a chi legge, di prenderne semplicemente atto.

A presto,

Giancarla.

Fonti: Lévi-Strauss C., Le strutture della parentela, Feltrinelli Editore, Milano, 1955; Raneri E., Storia della musica antica – Dall’Antichità al Settecento, Edizioni del Faro, Trento, 2019; Van Gannep A., I riti di passaggio, Bollati Boringhieri, Torino, 1981. Musicologica; Studio Saviano.

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