Trama: Bastian ha trent’anni e lavora in un call center di Berlino in attesa che la sua carriera da musicista non decolli. Ha avuto un anno da dimenticare, molte audizioni sono andate male e la sua ragazza lo ha lasciato inspiegabilmente dopo tanti anni. Ha un disperato bisogno di ricaricare le energie e scegliere di tornare a Eifel, il suo paese d’origine, a casa dei genitori, gli sembra la migliore delle opzioni. Chiaramente il ritorno a Eifel non sarà idilliaco come immagina.
Anno: 2020 Paese: Germania Titolo originale: ÜberWeihnachten Episodi: 3
Durata: 44-50min Genere: sentimentale Voto: 3,3/5
Di Bridget Jones ne abbiamo viste tante in tutte le salse, ma cosa ne è degli uomini trentenni single e senza figli?!
Non meno delle donne, sebbene in modo diverso, anche gli uomini sentono la pressione dei 30 anni da “non sistemati”, circondati da amici già sposati con figli e genitori pronti a giurare che alla loro età avevano già pagato due mutui. A fare pressione dunque, sempre parenti e amici appartenenti ad una sorta di club esclusivo per accompagnati, assecondati da genitori sessantenni che, superata la sindrome del nido vuoto, vogliono diventare nonni a tutti i costi e vedere il figlio con un buon lavoro, una casa e un cane.
Per i ragazzi, chiamati da molte società a dimostrare di essere gli “uomini di casa” in grado di reggere tutta la famiglia, la pressione sociale è direttamente proporzionale a quella esercitata sulla donne, finendo a volte con il chiudersi a riccio e comportarsi da eterni Peter Pan, entrando in crisi. In questa dimensione, ancora un po’ trascurata dal cinema di rilievo, si inserisce il tedesco Torno a casa per Natale.
Speculare al norvegese Natale con uno sconosciuto, si muove su corde molto simili, raccontando di un ragazzo di trentanni circa che sogna di fare il musicista che, sostanzialmente fallito secondo gli standard sociali, nella speranza di trovare un po’ di serenità in casa dei genitori durante le feste natalizie, lascia Berlino e torna a Eifel, un caratteristico paesino tedesco dove tutti si conoscono ( e tutti si impicciano di tutto).
Dopo un anno difficile lavorativamente e personalmente, Bastian ha bisogno di sentirsi al sicuro ma, come facilmente intuibile, il ritorno a casa sarà tutt’altro che rigenerante.
Una serie tv carina, semplice e scorrevole, ambientata in luoghi che richiamano le calde atmosfere natalizie tipiche dei mercatini di Natale che, tra neve e brindisi al calduccio, dispensa buoni sentimenti e lezioni di vita.
Il fulcro, come facilmente intuibile, rimane il significato reale del Natale che, costringendoci a fermarci e a trascorrere delle ore con i nostri parenti più stretti, così come può indurci in difficoltà facendoci passare del tempo con persone che non sempre abbiamo il piacere di frequentare, può e deve essere un’occasione per dedicarsi vicendevolmente del tempo, raccontarsi e chiarirsi.
Tempo prezioso con i nostri affetti che, soprattutto se non adeguatamente vissuto, dobbiamo ricordare che avremo a disposizione solo tra altri 365 giorni – sempre che la vita ce ne offra nuovamente l’occasione.
Torno a casa per Natale, in modo simpatico, aiutato da ottime musiche e fotografia, in poche puntate e nel modo sagace tipico dell’umorismo nord europeo, ci induce alla riflessione non risparmiandoci momenti malinconici (se non tristi) e di confronto facendoci venire il magone ma anche apprezzare un contenuto comparso in sordina, poco pubblicizzato, ma certamente meritevole.
A presto,
Ginacarla.