Trama: in un’Inghilterra Ottocentesca dove non esistono vincoli razziali, per aggirare le dinamiche sociali basate comunque su matrimoni combinati, prole e dote, i giovani e ambitissimi Simon e Daphne fingono un corteggiamento in modo da allontanare a vicenda inopportuni pretendenti. Come facilmente intuibile, tanta vicinanza li porterà presto a riconsiderare il loro rapporto di finzione.
Anno: 2020 Paese: USA-UK Titolo originale: Bridgerton Episodi: 8
Durata: 55-72min Genere: sentimentale Voto: 4,5/5
Cosa avete guardato su Netflix durante le feste natalizie 2020? E perché proprio Bridgerton?!
Vi si consce mascherine, si vede che su ogni social siete tutti in fibrillazione per Bridgerton e ne avete ben donde (scusate, dopo due giorni di full immertion nell’Inghilterra Ottocentesca, certe espressioni vengono naturali).
Ebbene sì, quasi senza preavviso, in un batter d’occhio, la nuova serie targata Shondaland, alias Shonda Rhimes, mamma di produzioni del calibro di Grey’s Anatomy, ha preso il largo nelle acque delle piattaforme Netflix di mezzo mondo, lasciandoci scivolare in un binge watching come non lo vivevamo da tempo e di cui, diciamocelo, avevamo evidentemente disperatamente bisogno.
Una società inglese alternativa
Ambientato all’inizio dell’Ottocento in quell’epoca nota in UK come l’Età della Reggenza che, storicamente parlando, anticipa con alcuni giochi di trono l’Età Vittoriana, Bridgerton racconta di un’immaginaria Inghilterra del 1813 guidata da un re che, sposando una donna nera, ha aperto alla parità etnica vedendo l’accesso di ogni etnia ad ogni tipologia di carica nobiliare, politica e militare. In tal modo i salotti dell’aristocrazia inglese sono popolati da duchi e marchesi di ogni fattezza e colore.
In un Inghilterra per certi versi più evoluta però, alcune dinamiche sociali sono ancora ben radicate con parità di genere inesistente, tabù per l’omosessualità e l’ossessione per matrimoni e progenie definite a tavolino. Con l’avvicendarsi della nuova leva di debuttanti, per il 1813 si apre la stagione dei balli ( e dei fidanzamenti): il momento più atteso dalle famiglie di tutta l’alta società.
Intrighi di corte e la voce fuori campo di lady Whistledown
È questa la cornice che fin da subito si apre agli occhi dello spettatore che, avviluppato in intrighi di corte che fanno sempre gazzosa, viene spronato a guardare l’episodio successivo dalla curiosità di scoprire chi sia lady Whistledown, misteriosa donna intelligente e senza peli sulla lingua che, clandestinamente, riesce a far pubblicare un giornalino burla che mette a nudo le contraddizioni della società dell’epoca gettando ulteriore benzina sul fuoco sui nervi già molto tesi di debuttanti, rampolli e future suocere.
Il fenomeno Bridgerton, i libri a cui si ispira
Un serie tv che è già un fenomeno, destinata a far parlare molto di sé e arrivata al momento giusto nei nostri pomeriggi in lockdown che, se volete approfondire, ritrovere abbondantemente nei libri a cui si ispira: la serie Bridgerton di Julia Quinn, il cui libro Io e il Duca, corrispondente alla prima stagione appena uscita su Netflix, è solo il primo di una carrellata di ben 9 libri, ognuno dei quali dedicato ad un personaggio specifico della corte di sua maestà Carlotta.
A seguire, editi Mondadori, potete trovare: Il visconte che mi amava, La proposta di un gentiluomo, Un uomo da conquistare, A sir Phillip con amore, Amare un libertino, Tutto in un bacio, Il vero amore esiste, E vissero per sempre felici e contenti. In più, se volete spendere poco ed essere sicuri di leggere tutti i romanzi, la Mondadori li ha anche racconlti in tre volumi disponibili su Amazon in formato Kindle, edizione Oro Super, al costo di circa 7 euro l’uno. Il primo volume, che raccoglie i primi tre libri, potete trovarlo qui.
A presto,
Giancarla.