Trama: Payton Hobart, ormai giovane uomo, vive a New York e, aiutato dai suoi amici, inizia una nuova e più dura battaglia elettorale contro un mito della politica newyorchese.
Anno: 2020 Paese: USA Titolo originale: The Politician Durata: 30-44 minuti Episodi: 7 Genere: commedia Voto: 3,5/5
Con più realismo sebbene il distintivo tratto paradossale che caratterizza The Politician, la serie statunitense con Gwyneth Paltrow, torna per la seconda stagione.
La lotta per un nuovo incarico politico
Anni dopo gli accadimenti di buona parte della prima, troviamo un più maturo Payton che, con l’appoggio dei suoi amici nonché comitato elettorale, continua la sua carriera politica germogliata al liceo per puntare al primo incarico di rilievo, quello di senatore del 27° distretto di New York. Contro di lui, DeDe Standish, una vera leonessa della politica convinta di poterlo divorare in un solo boccone. Ma, come abbiamo imparato dalle puntate del 2019, sconfiggere Payton non sarà facile neanche per una vecchia volpe come lei.
Meno stereotipi e più umanità
La seconda stagione di The Politician è, a mio avviso, finora LA stagione di The Politician. Sebbene quella pilota fosse interessante, ad emergere era un lato più estremo, al limite del paradossale dei nostri personaggi. E forse, riportando le ombre della politica in un elezione studentesca del liceo, ci poteva stare, ma ora, con McAfee & co. più che laureati e in piena ascesa politica e lavorativa, anche le loro vite ascendono, definite da una sceneggiatura ancora al limite del paradosso in cui nessuno è solo vittima o solo carnefice, ma più profonda, con meno stereotipi e più umanità.
Colpi di scena e solidarietà femminile
Colpi di scena inaspettati e una bella trama definiscono questa nuova stagione in cui, proprio sul finire delle puntate, emerge un bel momento di solidarietà femminile tra le estremamente opposte Alice e Asrid, unite però dal desiderio di essere finalmente le donne che desiderano veramente essere. Per questo, nonostante l’evolversi degli eventi, scelgono “semplicemente” di supportarsi ognuna per il proprio cammino.
Forse, in virtù di un intreccio originale e credibile, proprio in questa dinamica troviamo un buco nella trama, non vedendo minimamente la posizione né la reazione di Payton agli eventi connessi ad Astrid, in particolare. Nonostante questo deficit superabile in vista di una terza stagione di cui sentiamo già il bisogno, The Politician cresce e, così come il suo tema di apertura, diventa irresistibile.
A presto,
Giancarla.