Trama: Arrivati all’ultimo anno di liceo, Clay e i suoi amici sono attanagliati dai ricordi degli eventi passati costretti a nascondere ancora importanti segreti. Clay in particolare, ormai provato, inizia ad accusare gravi disturbi psicologici.
Anno: 2020 Paese: USA Titolo originale: 13 Reasons Why Durata: 60-98 minuti Episodi: 10 Genere: teen drama Voto: 4/5
Dopo una pessima terza stagione al limite del credibile, con grande sgomento del pubblico Tredici ritorna con una nuova stagione che, complice la delusione precedente, ho vacillato nell’iniziare. Nonostante questo, la quarta e ultima stagione è stata veramente interessante.
A volte ritornano
Nella sezione film, serie tv e documentari interessanti ai fini educativi, misi la prima stagione di Tredici ritenendola adeguata ad una visione guidata con gli adulti, utile per affrontare argomenti scottanti durante l’adolescenza, sconsigliando caldamente invece la visione della seconda e terza stagione poiché non solo la prima si conclude da sé, ma le due seguenti hanno una trama talmente folle da rovinare totalmente quanto visto nella prima. Tuttavia la quarta, solo idealmente collegata alle altre due, ha una storia a sé e per questo molto interessante.
Se nella prima stagione si parla di bullismo e nella seconda e nella terza si seguono i fatti della prima, nella quarta, Clay, ormai provato da tutti gli eventi tragici degli ultimi anni, inizia a soffrire gravemente di ansia e attacchi di panico, ricorrendo spesso all’aiuto del suo psicoterapeuta, vera pietra miliare di questa stagione, che, spingendolo a riflettere sulla propria vita, lo aiuta ad affrontare l’ultimo anno di liceo con annessi e connessi strascichi degli anni precedenti raccontando il rapporto con gli amici storici Jessica, Zack, Justin ecc. che, a loro volta, accusano il peso degli eventi.
Una storia nuova
Una trama nuova dunque in grado di regalarci anche una nuova struttura della stagione: non abbiamo più il solito format in 13 episodi, bensì solo 10 con un finale di stagione lungo più di un’ora e mezza. Capite dunque che, a questo punto, siamo proprio di fronte una nuova serie tv, degna di uno spin off, come dicevamo già in riferimento alla 3° stagione.
Una nuova ultima stagione che chiude ogni cerchio provando, dopo anni, a ricollocare una volta per tutte ogni cosa al suo posto, riuscendoci anche. Tutto perfetto o quasi, se non fosse per Justin.
Troppe morti SPOILERS ALLERT
Al di là della scarsità di trama delle stagioni centrali, Tredici si è sempre caratterizzato per un estremo, doloroso collegamento alla realtà che, qualora si siano vissute alcune dinamiche raccontate, si percepisce soprattutto nelle riflessioni fuori campo fatte da Clay, sempre molto calzanti e pertinenti.
Tuttavia, sebbene la vita sia ingiusta, ai fini della serie tv, avrei evitato tutte queste morti. Nell’arco di 4 stagioni, muoiono ben 5 personaggi e un sesto tenta il suicidio… un bilancio degno di Game of Thrones, ma trattandosi di una serie tv per adolescenti, io avrei evitato. Una su tutte, poiché un minimo di fan service ci sta sempre bene, avrei evitato fortemente la morte di Justin proprio nell’ultima puntata dell’ultima stagione. Pur avendo apprezzato l’aver dato risalto al tema AIDS in quanto purtroppo tornato di grande interesse a seguito di una nuova ondata di contagi da HIV tra i giovanissimi, avrei evitato la morte non solo di uno dei personaggi più amati, ma anche meglio riusciti, con una splendida crescita personale in tutto l’arco delle 49 puntate.
Una quarta stagione oggettivamente degna
Una nuova trama, un nuovo format a cui, tutto sommato si sommano una buona prestazione dei giovani attori anche se, se dobbiamo dirla tutta considerata la mole di serie tv che macino ogni mese, non è che abbiano poi così tanto da insegnare ai giovani attori europei. Gli europei devono studiare di più, ma anche qualche americano che, nonostante il doppiaggio, ci fa percepire alcune emozioni un po’ forzate.
Al di là di questo, notiamo una buona cura tecnica in tutto, compreso un cospicuo investimento a livello di budget: lo capiamo dalle sequenze e dagli effetti speciali usati per rendere l’idea della precaria salute psicologica di Clay che presto inizia ad avere visioni e allucinazioni tali che, senza certi investimenti non si sarebbero mai palesate ai nostri occhi.
Detto questo, se avete apprezzato la prima stagione di Tredici, ma siete fuggiti dalle seguenti, questa quarta fa decisamente al caso vostro. Molto profonda e intensa, non potete farvela sfuggire e, soprattutto servendovi dell’escamotage dei riassunti in pochi minuti della seconda e terza che vi offre Netflix, vi garantisco che sarete perfettamente in grado di seguirla ed apprezzarla.
A presto,
Giancarla.