Quaranta giorni di quarantena. Non siamo arrivati al giro di boa, ma di certo ad una data importante di questa assurda esperienza ed è giusto iniziare a fare qualche bilancio per metabolizzarla e superarla al meglio.
Metabolizzare per superare
Stiamo vivendo un’esperienza potenzialmente traumatica che potrebbe lasciarci un senso di fallimento immeritato a seguito delle difficoltà lavorative, scolastiche e relazionali che lo stare forzatamente a casa ha generato.
Come affrontare questi ostacoli facendoli diventare dei bassi della vita costruttivi e non solo l’ennesimo brutto scherzo esistenziale utile solo a farci sentire ulteriormente “i più sfortunati del mondo”? “Ti pareva! Una pandemia proprio nell’anno della mia laurea/del diploma/del matrimonio/del mio ingresso nel lavoro/del parto/del trasferimento/… del licenziamento/del divorzio/della perdita del mio caro/della lotta alla malattia” vi sento già nelle orecchie.

Tutti i nostri progetti improvvisamente frenati
Purtroppo le vite di tutti sono state stravolte dall’oggi al domani bloccando i nostri progetti e, se vogliamo riprendere al più presto la normalità, dobbiamo metabolizzare quanto ci sta accadendo e trarne quanto di più buono possibile.
Ma c’è del buono nella quarantena? Certo che ce n’è, del buono o della sostanza dal quale generarlo sono ovunque, basta cercarli ed impegnarsi.

Vi propongo un semplice esercizio di introspezione
Per questo vorrei spingervi a fare un semplice esercizio di introspezione: prendete carta e penna e, ripercorrendo questi giorni, pensate a tutte e a SOLO le cose belle che vi sono accadute che, se la vita non vi avesse condotti a questa situazione, non avreste mai vissuto. Un input su tutti? Per la prima volta stiamo vivendo un momento di condiviosione generale mai vissuto, sentirsi incompresi è praticamente impossibile, basta andare a fare la spesa o aprire un social per ritrovarsi nelle parole – perfino nelle parodie – di chiunque! Questo è certamente un effetto collaterale positivo del coronavirus di cui dobbiamo fare tesoro e dal quale dobbiamo imparare per i nostri rapporti sociali futuri.

La mia lista
Ma andiamo più nel dettaglio. Anche io, come ho suggerito di fare a voi, ho scritto la mia lista di cose belle vissute grazie alla quarantena e, per aiutarvi a scoprire il buono che anche nella vostra quarantena sicuramente la vita vi ha offerto, la condividerò con voi.
- Ho rifatto la riga in mezzo ai capelli che volevo provare da tempo e che non portavo dal 2003. E mi piace pure;
- ho riscoperto gli orecchini a cerchio, che sì, indosso ogni giorno anche se sono in casa;
- sto riuscendo ad interagire diversamente e più intensamente con voi riuscendo a capire meglio come venirvi incontro anche con gli articoli, scrivendone alcuni di cui sono particolarmente soddisfatta e che altrimenti non avrei mai scritto;
- ho fatto la prima crostata e i primi biscotti della mia vita;
- ho rifatto le melanzane sott’olio dopo tanto tempo;
- ho assaggiato un nuovo gusto di pizza,
- ho trovato un modo diverso (e più saporito) di fare la pasta con il tonno – si, come tutti voi anche io ho mangiato tanto; 😀
- ho reimparato a fare la spesa velocemente senza perdermi in mille dilemmi su questo o quell’altro prodotto;
- sono passata al lato oscuro delle auricolari bluetooth e ne sono anche contenta perché oggettivamente sono una svolta;
- ho ripreso ad allenarmi con costanza per superare il senso di colpa dei punti 3, 4, 5, 6 e 7;
- ho conosciuto meglio il mio quartiere, scoprendo botteghe che mai avevo notato e titolari e personale fantastici;
- ho imparato a godermi il giardino davanti casa e scoperto che nel pomeriggio c’è sempre un gatto grasso e simpatico;
- ho scoperto e riscoperto alcuni legami amicali;
- ho capito che nonostante io e il mio ragazzo siamo mooolto diversi, funzioniamo comunque, anche stando 24h insieme e in uno spazio ridottissimo. Cosa non così scontata;
- abbiamo fatto meno lavatrici e vestito più comodi per tutto il tempo senza farci troppi problemi;
- ho scoperto tanta buona musica e sfruttato le piattaforme di lettura online mai come prima;
- ho letto e studiato tanto ai fini del mio lavoro;
- ho scoperto come funziona la didattica digitale;
- sto vedendo esplodere un’incredibile primavera;
- ho avuto modo di ascoltare il silenzio a Roma.
Come avrete notato alcune cose inserite nella mia lista possono apparirvi un po’ sciocche, ma sapete cos’è? Che anche se sciocche mi fanno o mi hanno fatto stare bene, dunque perché non inserirle? Del resto la felicità è nelle piccole cose, no? Dipende solo da voi.
A presto,
Giancarla.