Come promesso, dopo la lunga pausa tra Pasqua, 25 aprile e Primo maggio, eccoci di nuovo qui con il Corso Montessori.
La settimana di rientro è stata una tranvata! xD Riprendere tutto, tornare subito a fare un’osservazione, è stato piuttosto pesante, ma considerato che non tiro su carbone in miniera, mene farò una ragione, capisco che è tutto questione di riprendere un po’ di ritmo.

Come dicevo, ho svolto una nuova osservazione e sono tornata a Il Girasole, il nido della mia prima osservazione svolta in un buio e piovoso dicembre. Sono tornata qui per due motivi principiali: avere maggiore materiale per la tesina (ancora in alto mare, ahimè) e vedere come percepivo io uno stesso ambiente dopo diversi mesi di corso, una sorta di prima e dopo rispetto alla mia preparazione, per capirci.
Intanto è da dire che anche sta volta ho beccato un po’ di pioggia, ma nulla di che, ho invece avuto il piacere di svolgere l’osservazione con una compagna e mi sono resa conto di ricordare ancora i nomi di alcuni bambini: se ho molte capacità ancora da affinare, almeno quella di memorizzare subito i bambini (nomi, particolarità), rimane un punto di forza su cui posso sempre fare leva.
Devo dire che in questa osservazione più consapevole, ho avuto la sensazione di vedere più cose, lo dicevo anche alla coordinatrice del nido e lei stessa mi ha confermato che è per una mia maggiore preparazione rispetto all’inizio. Ho percepito un clima più confidenziale tra bimbi ed educatrici, probabilmente perché anche tra loro si conoscono meglio, e devo dire che in generale le mie impressioni positive su questa struttura si sono confermate: ancora vincente, quasi magico il legame tra Lingua dei Segni – Lis e parlato, con i bambini sempre incantanti e sarà la grande passione che traspare da tutto il personale, ma nonostante gli spazi del nido siano un po’ ristretti e poco illuminati da luce naturale, penso che questo nido sia tra i miei preferiti rispetto a tutti quelli vistati, insieme al Tagesmutter – La casa operosa e a Il bambino nel mondo. Tutti questi nidi, senza nulla togliere agli altri, penso che in modo differente abbiano trovato un equilibrio perfetto tra l’originalità dei loro servizi e il metodo Montessori, rendendosi strutture uniche e consigliabili. Ovviamente non dimentico la storicità del Centro educativo Montessori, tuttavia trattandosi di un micro nido, effettuando un servizio solo mattutino, senza il pranzo, non so quanto possa essere funzionale ad una famiglia media in una città come Roma.
Venendo alle lezioni, abbiamo iniziato ad approfondire il materiale sensoriale di sviluppo, soffermandoci su Incastri solidi e Torre rosa. Chiarisco ora, una volta per tutte, che il materiale sensoriale di sviluppo è propedeutico, ossia, un bimbo non può fare la torre rosa prima di aver fatto gli incastri solidi ecc. ergo l’ordine con cui io stessa vene parlerò, è quello più adeguato per proporli ai bambini.
Incastri solidi
Gli incastri solidi, presentati intorno ai 28 mesi (sempre da valutare a seconda del bambino), consistono in quattro blocchi in legno, in ciascuno dei quali si incastrano 10 cilindri con pomello che prevedono la graduazione dal maggiore al minore secondo specifiche qualità.
Blocco 1: i cilindri hanno tutti la stessa altezza ma varia il diametro. La qualità rappresentata è grosso/fino.

Blocco 2: i cilindri variano sia in altezza che in larghezza. L’ altezza e il diametro sono proporzionali, perciò il cilindro più lungo è anche il più largo e il cilindro più corto è il più sottile. La qualità rappresentata è grande/piccolo.

Blocco 3: i cilindri variano sia in altezza che in larghezza, ma sono inversamente proporzionali. Ne segue che il cilindro più corto è il più largo e il cilindro più lungo è il più sottile. Le qualità presentate sono grande e basso/piccolo e alto.

Blocco 4: i cilindri hanno tutti lo stesso diametro ma varia l’altezza. La qualità rappresentata è alto/basso.

L’attività consiste nel tirare fuori tutti i cilindri dal singolo blocco, una volta che il bambino ha preso confidenza con ogni cilindro li si mischia e gli si chiede di rimetterli in ordine da sinistra verso destra.
Per un discorso logico, normalmente si presenta al bimbo prima il blocco 1, poi il blocco 2, poi il blocco 4 ed infine il blocco 3. Quando il bimbo è ormai esperto in ogni blocco, gli si possono proporre anche insieme, partendo da due, passando a tre ed infine a tutti e quattro.
Lo scopo degli incastri solidi è certamente l’apprendimento delle diverse dimensioni, ma indirettamente anche di preparazione alla scrittura, con l’ordine d’esercizio sempre da sinistra verso destra e con la presa del pomello con le tre dita. Si hanno infine l’affinamento dei movimenti volontari, della coordinazione visiva e motoria e l’ampliamento del vocabolario.
Torre rosa
La Torre Rosa è uno dei materiali più conosciuti ideati da Maria Montessori, è presente nell’ambiente già montata, affinché i bambini possano vederne il risultato finale. Solitamente si trova sul ripiano più basso di uno scaffale dell’area sensoriale di sviluppo oppure a terra, appoggiata su un apposito panchetto quadrato.

È composta da 10 cubi decrescenti il cui spigolo diminuisce gradualmente di 1 cm. Il cubo più grande ha il lato di 10 cm mentre quello più piccolo di 1 cm. È alta 55 cm ed è dipinta di un rosa tenue che attrae il bambino ma non lo distrae.
L’età consigliata per iniziare a presentarla è intorno ai 30 mesi anche se tutto è sempre da valutare – fondamentale è che il bimbo sappia camminare bene, si muova agilmente e sia in grado di trasportare tutti i cubi. Inoltre è bene tenere a mente che la Torre è composta anche da cubi piuttosto piccoli perciò, soprattutto sotto i 36 mesi è sempre importante che ci sia la supervisione di un adulto.
L’attività alla quale è destinata è la sua costruzione da parte del bambino che, avendo in partenza tutti i blocchi posti disordinatamente sul tappeto, è chiamato a ricostruire la torre partendo dal cubo più grande fino ad arrivare al più piccolo. Lo scopo diretto di questa attività è acquisire il concetto di grande e piccolo ( più grande di, più piccolo di, il più grande, il più piccolo ecc), ed indirettamente si prepara la mente ad un pensiero logico-matematico, si affina la coordinazione motoria e oculo-manuale e si amplia il vocabolario del bambino.
Ad interesse esaurito, si smonta la torre e si chiede al bambino, per un’ultima volta, di ricostruire la torre sul suo supporto, così che sia visibile anche agli altri.
Sono sincera, questa parte penso proprio ci darà un bel filo da torcere in quanto il materiale è materiale scientifico, studiato sulla base di osservazioni, esperimenti e calcoli matematici, perciò per noi non sarà sempre facile comprendere ogni dettaglio. Qui nel blog tenterò comunque di essere chiara ma non inutilmente tecnica o prolissa.
Altra lezione per me ed il mio gruppo molto carina e piacevole, è stata quella dell’espressione musicale: con dei relatori del Cemea Lazio abbiamo avuto il piacere di imparare canti e belli pensati e studiati per i bambini. Ci hanno chiesto di metterci in gioco e di eseguirli noi in primis. Per 4 ore abbiamo saltato, ballato e cantato. Che dite, centrerà qualcosa con la mia stanchezza di questo rientro?!xD Però è stato proprio divertente, abbiamo riso tanto e scaricato un po’ di tensione oltre che imparato nuovi contenuti sempre preziosi con i bambini.
A presto,
Giancarla.