In diretta da una ventosa Sardegna, dopo la bellezza di mezza giornata di viaggio e 9 ore e mezza di sonno, vi racconto dell’ultima settimana di lezione.

Bene, questa settimana, complice la stanchezza accumulata a livelli topici, sono stata costretta a due giorni di stop dovuti a un’influenza stagionale, perciò ho seguito poco, lavorato poco e più che altro mi sono preoccupata di organizzare tutto in vista dell’imminente partenza in vista della Pasqua – tranquilli, ho comunque dimenticato un paio di cose che appena finisco qui, corro a comprare.
Nessuna osservazione in questi giorni, ma una lezione introduttiva sull’Educazione sensoriale, da non confondere con l’Esporazione sensoriale di cui vi ho già parlato.
Per chiarirci, vi ricordo che l’Esplorazione sensoriale consiste nelle attività proposte ai bambini piccoli tra i 3 e i 15 mesi, quando, essendo ancora piccolini per svolgere la Vita pratica, gli si propongono attività non strutturate che gli diano modo di scoprire ed esplorare il mondo. Ed ecco che si propongono Mobile, Oggetti dell’Incanto, Cestino dei Tesori, Pasta di Sale, Creta, Gioco euristico ecc.
Nel caso dell’Educazione sensoriale invece, si fa riferimento ad attività proposte ai bimbi più grandi a partire dai due anni e mezzo circa, ai quali, ormai più autonomi, si propongono attività logiche, di attivazione dei cinque sensi, volte a far conoscere qualità e categorie dell’ambiente circostante. Ma perchè è così importante l’Educazione sensoriale?
Il bambino comincia a riflettere e persevera in questo ragionamento alla ricerca dell’ordine conveniente […]. Istituisce confronti, ed è impegnato nel ragionamento sino a quando riesce a correggere il suo errore. Oltre a questo esercizio del movimento e dell’intelligenza, il bambino si trattiene a lungo in un compito, esercitando così anche la sua volontà. Non diremo che questo è un esercizio inteso all’educazione dei sensi: sarebbe un’espressione impropria. È uno stimolo che provoca la reazione dell’intera personalità. […] Il metodo che ci introduce alla classificazione degli oggetti è alla base della conoscenza e costituisce il fondamento dell’intelligenza: si comincia col riconoscere le identità, per passare poi al riconoscimento della gradazione: l’analisi è incentrata sul confronto tra gli oggetti, in relazione alle differenti qualità.
∼ Montessori M. “Millenovecentoquindici” Roma, ONM, 2015.
A questo proposito, sulla base anche di quando proposto da Itard e Seguin, Maria Montessori definì specifici materiali di lavoro chiamati appositamente materiali di sviluppo e non materiali didattici poiché, in coerenza con il pensiero montessoriano, non si tratta di materiali strumento dell’insegnante, bensì materiali strumento dei bambini che, senza alcuna intercessione della maestra, in autonomia sviluppano le loro competenze comprendendo forme, colori, grandezze e consistenze.
Sarà scelto con l’esperienza come adatto ad educare solo un materiale che effettivamente interessa il piccolo bambino e lo trattiene in un esercizio spontaneo e ripetutamente scelto. […] Il materiale sensoriale è costituito da un sistema di oggetti, che sono raggruppati secondo una determinata qualità fisica dei corpi – colore, forma, dimensione, suono, stato di ruvidezza, peso, temperatura, ecc.
∼Montessori M. “La scoperta dell’infanzia” Milano, Garzanti, 2015.
Esistono dunque materiali specifici in grado di soddisfare:
- Vista es. Torre Rosa

- Tatto es. Tavolette del Liscio e del Ruvido

- Udito es. Set di Campanelli

- Olfatto es. Boccette esercizi olfattivi

- Gusto es. Boccette esercizi gustativi

Di molti di questi materiali parleremo in futuro ma, nel frattempo, ciò che è da tenere a mente sono le caratteristiche che li contraddistinguono in quanto materiali di sviluppo, così come ben raccontato dalla stessa Montessori nel Capitolo XIII de La scoperta dell’Infanzia:
- controllo dell’errore: il materiale permette al bambino di constatare e controllare autonomamente i propri errori;
- estetica: gli oggetti sono attraenti. Il colore, la lucentezza, le forme sono studiati per attirare il bambino, “parlano” al bambino;
- attività: il materiale di sviluppo deve dare la possibilità di agire, di esercitare la propria facoltà motrice;
- limiti: il materiale deve essere in quantità limitata poiché la moltitudine spesso genera caos e il caos distrazione.
Appare chiaro dunque come anche il tema dell’Educazione sensoriale costituisca un elemento cardine della psicopedagogia montessoriana, arrivando ad ispirare anche ulteriori materiali usati dai bambini come i libri: il libro sensoriale è uno di questi e la sua costruzione per mano del nostro gruppo di lavoro consiste in uno dei nuovi progetti propostici dall’Opera. Purtroppo questa lezione è quella a cui sono dovuta mancare perciò grandi info su quest’ultimo punto ancora non posso darne. So che le Manine sono già all’opera e appena avrò qualcosina da raccontarvi, vi aggiornerò.
Detto questo, ho preferito far uscire l’articolo un giorno prima del consueto per goderci tutti del sano riposo e approfittarne per rinnovarvi gli auguri di una serena Pasqua che spero possiate trascorrere solo con chi amate.
Con il Corso Montessori invece vi do appuntamento al 12 maggio in quanto, a seguito del lungo ponte, avremo una lunga pausa dalle lezioni.
Un grosso abbraccio, a presto,
Giancarla.