Rientrata da una passeggiata nella natura, i pensieri corrono ai momenti unici che trascorro qui con i miei cari.

Il silenzio della Natura mosso dal vento, riscaldato dal sole e animato dal saluto degli animali, mi calma come null’altro riesce a fare da alcuni anni a questa parte. A volte sento che sto per esplodere e che se non torno al più presto qui, a rivivere la lentezza di questi luoghi, potrei soffocare.

I tramonti sul mare mi rapiscono da sempre il cuore. Li fotografo, li racconto e non mi stancano mai. Potrei prendere una sediolina, sedermi in riva al porticciolo e stare lì, ore e ore, tutto il tempo ad osservarli.
A pelo sul mare, tutto è progressivamente filtrato di viola, lilla e arancio, le barche come stanche dal lavoro del mattino, sembra si rilassino sull’acqua calmissima, riposando serene ed ondegginati. Alla loro vista, la mia mente si lascia cullare, si estranea e cattura ogni dettaglio, ogni minima increspatura dell’acqua, ogni minima ruga delle barche vecchiette, provate dai lunghi anni di lavoro. Alcune di loro ormai mi sono familiari: arrivo e le cerco con lo sguardo; sono care amiche, fedeli ai luoghi e alle persone che le notano. Sempre lì, anno dopo anno, stagione dopo stagione. Loro, silenziose, ti aspettano accanto al mare: improvvisamente ovunque, puro, chiaro e indomabile da millenni. Lo guardo e mi emoziono, ammirata dalla sua cruda e potente bellezza.

La pace del mattino tra le strade delle cittadine ancora addormentate, tutto l’anno è irradiata di luminosità e calore, e inebriata dal profumo del bucato appena steso nei giardini amorevolmente curati da generazioni.

Di sera, in inverno, si animano i camini espressi da comignoli fumanti al profumo d’arrosto.

Il tempo scorre calmo, scandito dal gracchiare del fuoco, dalle luci della festa, dalle chiacchiere impastate di dolci, di cibo antico e di ricordi. Che non mancano mai. Osservando l’orizzonte, ritrovandoTi e ritrovandomi.
A presto,
Giancarla.