Buongiorno e buona vigilia ❤ mi spiace infinitamente aver ritardato tanto con il blog, ma queste ultime due settimane sono state strapiene costringendomi anche a saltare alcune ore di corso, perciò, per praticità, ho deciso di unificare in un unico post tutto ciò che è stato fatto negli ultimi giorni.
Le lezioni sono state meno teoriche e più pratiche, con approfondimenti di psicologia e vita pratica. Abbiamo avuto una lezione di psicologia evolutiva, devo dire estremamente pesante!! La relatrice in questione, sicuramente molto preparata e appassionata ha decisamente concentrato troppi argomenti in poche ore, nell’ultima mezz’ora stavamo tutti boccheggiando xD la stessa coordinatrice del corso ha ipotizzato che in futuro, argomenti simili, andranno necessariamente scorporati in più lezioni. Per intenderci, in 4 ore sono stati presentati tutti gli argomenti che si possono trovare in un esame universitario di psicologia dello sviluppo. Avvincente, ma dopo 4 ore era da svenire!! 😀
Abbiamo poi avuto un’altra lezione, molto interessante e ben fatta, sulla Teoria della Mente, ossia abbiamo capito come, quando e perché, l’individuo capisce che anche gli altri pensano e come questo ne influenzerà il comportamento per il resto della Vita. Per un adulto sembra ovvio tenere conto dell’opinione altrui, ma per la mente umana è stato uno sviluppo evolutivo unico, a dir poco rivoluzionario! Pensate a tutte le implicazioni che su di noi ha sapere l’ipotetico pensiero degli altri, anche solo inconsciamente! Veramente affascinante.
Infine, altri argomenti toccati molto curiosi sono stati le implicazioni delle neuroscienze nell’educazione, cercando di capire tutti gli aspetti biologici legati alla crescita dei bambini a livello cerebrale e neuronale così da comprendere le evidenze scientifiche di cui tenere conto nell’attività educativa, e lo studio e l’apprendimento della matematica che, pur non essendo argomento principale di un corso 0-3, diventa rilevante se si pensa che la matematica è alla base dell’organizzazione del pensiero umano e che in Italia, inspiegabilmente si ha una ritrosia nei confronti delle materie scientifiche. Ovviamente la ritrosia è dovuta ad una scarsa didattica da parte degli insegnanti, che non tiene conto dell’aspetto pratico della materia e non sfrutta la sensibilità alla matematica dei bambini intorno ai 4 anni. Sostanzialmente, il problema grande delle scuole italiane è che non insegnano a razionalizzare ciò che si sta imparando: gli studenti non sanno cosa siano e cosa rappresentino concretamente i numeri che studiano finendo con lo studiare letteralmente a memoria, trovando sempre maggiore difficoltà, fino ad odiare la materia. Diciamoci la verità, al 5° superiore, quanti di voi sapevano veramente cosa significasse la dimostrazione del Teorema di Lagrange?! Perciò, ecco, sentire la spiegazione appassionata di un professore del dipartimento di matematica de La Sapienza che si riallacciava alle deduzioni di Maria Montessori è stato a dir poco illuminante.
Purtroppo per una questione di lavoro, con mio grande dispiacere, non ho potuto essere presente per l’ultima lezione prima di Natale, decidendo di portare qualche cioccolatino alle mie compagne di gruppo e facendo i miei più cari auguri a tutte le ragazze che in questa avventura mi stanno regalando dei bei momenti romani nei giorni precedenti. So che non leggerete, ma grazie di cuore e tutte voi, siete speciali!
Altre questioni che hanno fatto sì che non avessi tempo per potervi aggiornare, sono state la necessità di rispettare le scadenze di consegna di alcuni lavori sempre per il corso (la famosa striscia della vita di Maria Montessori, alcune relazioni più schede tecniche dei materiali) e l’osservazione scientifica presso un nido.
La consegna, nonostante il brivido degli sgoccioli, è stata fatta per tempo, le relazioni sono state già corrette con successo e la striscia è stata praticamente ultimata: ora aspettiamo il verdetto anche per lei e a gennaio, la presenteremo alla classe.
Per quanto riguarda l’osservazione, è stata un’avventura nell’avventura, organizzata nel giro di poco, in una settimana già pienissima, in uscita da un raffreddore fortissimo e in una Roma gelida e piovosa. Sono partita alle 5.20 e arrivata alle 7.50, ho fatto una bella colazione in stazione, ripassato un po’ gli appunti dell’osservazione scientifica, e poi via, verso la fermata Metro A Furio Camillo. Altro pezzettino a piedi e poi eccomi al nido Il Girasole di cui vi avevo parlato nell’ultimo post.
Per questioni di privacy, non andrò nello specifico, ma vedere finalmente un nido Montessori è stato ancora più motivante per il futuro, stringerò i denti e cercherò di raggiungere i miei sogni.
Intanto vi dico, nulla a che vedere con i nidi tradizionali noti in Italia. Le differenze principali sono nei materiali semplici e naturali, nelle suppellettili e nella mobilia e nell’assenza di giocattoli tradizionali. Ogni area è dedicata ad un’attività in particolare e ogni attività è legata a materiali Montessori specifici, chiamate dagli stessi bambini “lavori”. I bambini, dopo un’attività iniziale di collegialità, tra canzoni e chiacchiere di gruppo, sono lasciati liberi di esplorare la stanza e di usare i diversi materiali. Ai bambini è spiegato come vanno usati, possono usarli tutto il tempo che vogliono, con l’unico obbligo di lasciare l’area di lavoro così come la trovano inizialmente, mettendo in ordine e ripulendo tutto. Di rimando, tra di loro i bambini sanno che non devono rubarsi i lavori, ma che devono rispettare i tempi altrui, tuttavia sono liberi di fermarsi e di osservare il lavoro degli altri purché non lo intralcino. Le educatrici, dal conto loro, sono sempre calme e gentili, non si rivolgono mai ai bambini in modo brusco nè nervoso, sono sempre invitanti, pazienti e gentili. E’ inutile dire che per lavorare in questo modo, gestendo anche piccole crisi e capricci, occorre molta preparazione, raggiungibile solo con molto studio e costante formazione – da sommare chiaramente alla passione.
Perciò mi concedo una piccola digressione e vi ricordo che nei nidi Montessori certificati mettete in mano in vostri figli a persone molto competenti, nulla è improvvisato né paragonabile a certi nidi alla buona che si trovano in giro. Le ragazze che ho conosciuto in questo nido erano tutte laureate e specializzate in vario modo oltre che abilitate al metodo Montessori. Mi raccomando, non fatevi accalappiare da pubblicità ingannevoli di nidi “rivoluzionari” che vi offrono corsi di cucina per bambini misti a lezioni di inglese a suon di London Bridge is falling down ispirati Montessori e che vi spillano un bordello di soldi. Cercate la qualità, chiedete i titoli di studio delle educatrici, chiedete le certificazioni, le specializzazioni e le basi scientifiche del loro piano educativo! Non è più ammissibile vedere i bambini, i VOSTRI FIGLI, affidati a ragazzine che già è tanto se hanno un mezzo attestatino rilasciato dalla Regione, mi raccomando, fate attenzione!!
Tornando al nido, oltre a ciò che vi ho già detto, Il Girasole si caratterizza per l’uso di un costante bilinguismo tra lingua italia e LIS-lingua italiana dei segni, che tra loro si sovrappongono e permettono al bambino di lavorare su diverse aree del cervello oltre che di controllare la frustrazione (e l’aggressività) comune intorno ai 18/24 mesi dovuta alla difficoltà che avverte il bimbo nel voler comunicare e non riuscirci poiché il linguaggio parlato è ancora poco sviluppato. Secondo il lavoro di questo nido, i bimbi che uniscono Lis e lingua italiana, non solo integrano i bambini sordi fin da piccolissimi, ma imparano a parlare prima poiché mentalmente agganciano la parola al segno che, se la prima non viene fuori, viene subito sostituita dal secondo permettendo al bimbo comunque di comunicare, non innervosirsi e di rimanere rilassato e ben disposto nei confronti del linguaggio, finendo poi per imparare a parlare prima. Ovviamente questo ha previsto, da parte delle educatrici, anche uno studio approfondito della LIS. Altra peculiarità di questo nido è l’assenza delle tre sezioni tipiche del nido: piccoli (fino ai 12 mesi), medi (12-24 mesi) e grandi (24-36 mesi), per preferire solo due sezioni divise tra piccoli ( 3-18 mesi) e grandi (18-36 mesi) al fine di favorire la stimolazione e il tutoraggio tra bambini di diverse età che, in tal modo, imparano prima dai grandi e si responsabilizzano poi nei confronti dei più piccoli. La divisione delle sezioni chiaramente è solo ideale poiché il passaggio da una all’altra nei nidi Montessori avviene solo il base alle necessità educative dei bambini => da piccolissimi le attività sono soprattutto sensoriali, di sostegno allo sviluppo corporeo del bambino, mentre, una volta raggiunta l’autonomia motoria e di linguaggio, seguendo i periodi sensitivi di cui già vi ho parlato, si avviano i lavori veri e propri secondo il metodo Montessori di cui, più nel dettaglio, vi parlerò in futuro. Qui vi ripropongo il link del sito de Il Girasole, qualora volesse togliervi qualche curiosità ulteriore.

Detto questo, augurandovi un Felice Natale 2018, vi informo che per le feste sono tornata nella mia amata Sardegna e qui resterò fino al 6 gennaio. Ne approfitterò per ingrassare, dedicarmi un po’ ai miei affetti ed interessi, riprenderò in mano il blog, soprattutto per la sezione Netflix poiché, tra un viaggio e l’altro, sto macinando film e serie tv come non mai e, mio malgrado, dal 27 mi rimetterò poco poco a studiare poiché, tadaaaaan!! Il 7 gennaio, fresca di ritorno, mi aspetta la prima verifica del corso su tutti gli argomenti di cui vi ho già parlato. Che dite, ce la farò? xD
Mangiate, guardate bei film (avrei voluto fare un post sui film di Natale, mannaggia!!), ma soprattutto abbracciate e baciate i vostri Cari.
Un Sereno Natale a tutti Voi dal profondo del mio Cuore.
A presto,
Giancarla.