Questa settimana, anche grazie a lezioni un po’ più dinamiche, è stata per me un po’ più ricca di eventi sul piano umano piuttosto che sul piano didattico.
Come vi anticipavo, stiamo preparando entro la pausa natalizia una serie di relazioni di gruppo riferite ai diversi argomenti teorici che stiamo trattando a lezione, tra questi la mente assorbente e i periodi sensitivi di cui già vi ho parlato, a cui si aggiungono i quattro piani di sviluppo dell’essere umano, il fenomeno della polarizzazione dell’attenzione, l’embrione spirituale e l’ambiente di crescita del bambino. Alle relazioni, sarà poi affiancata anche la consegna della famosa striscia sulla Vita di Maria Montessori che attualmente noi, come gruppo, abbiamo un tantino tralasciato per dare più spazio alle relazioni. Quelle sui primi due argomenti le abbiamo già consegnate, ora dobbiamo dedicarci a tutto il resto.

Nonostante questo, negli ultimi giorni ho avuto modo di approfondire la conoscenza delle altre ragazze, anche al di fuori del mio gruppo.
Il lunedì, favorite anche da uno splendido sole, prima della lezione sono riuscita a prendere un caffè con una ragazza sarda che il caso ha voluto che sedesse accanto a me proprio il primo giorno di corso, ma che successivamente, per via di gruppi e orari non concilianti, non sono riuscita a frequentare più di tanto (purtroppo), se non sentendola ogni tanto per telefono. Peccato, fanciulla, sento che abbiamo diverse cose in comune, spero proprio che con il tempo riusciremo ad avvicinarci e frequentarci un po’ di più: a pelle mi sei simpatica e il tuo gusto per l’artigianato sardo è il Top! Le nostre fedi sarde parlano da sole ❤
Mercoledì, invece, il caso ha voluto che riuscissi ad intrecciare finalmente ad intrecciare il mio viaggio verso Roma con quello di un’altra ragazza frequentante il corso e proveniente anche lei dall’Abruzzo, perciò, camminando insieme verso Trastevere le ho proposto se se la sentiva di deviare con me verso il Museo della Shoah a vedere quella famosa mostra di cui vi parlavo la settimana scorsa. La mostra è stata molto interessante, permettendoci di toccare con mano quante personalità anche importantissime sono state toccate dalle leggi razziali, e dandoci anche la possibilità di conoscere il sig. Franco, un signore volontario del museo che da 30 anni funge da guida ed esperienza diretta per i visitatori rispetto al punto di vista della comunità ebraica nei confronti degli eventi tragici della seconda guerra mondiale. Il Museo mi ha coinvolta tanto e certamente tornerò per altre mostre.
Tutto questo però, senza sviare eccessivamente, a permesso a me e a questa ragazza di condividere un’esperienza insieme, decidere di andare e venire insieme al corso e di andare, il mercoledì che viene, ad un’altra mostra a Trastevere xD Adoro!

Per quanto riguarda le lezioni, abbiamo fatto dei lavori di gruppo sui testi La Mente del Bambino e Il Segreto dell’Infanzia, per poi visionare alcuni video: il primo, molto raro, registrato da una coppia giapponese che ha ripreso lo sviluppo psico-fisico del figlio per i suoi primi 5 mesi di vita; il secondo girato in un micro-nido Montessori in Texas allestito nel modo ideale in cui dovrebbe essere allestita una struttura Montessori. L’argomento della settimana è stato proprio l’ambiente secondo Maria Montessori.
Secondo la sua psicopedagogia, per ambiente si deve intendere tutto ciò che di fisico, morale, psicologico, sociale, relazionale circonda il bambino: non si tratta solo di ciò che è fisicamente visibile, ma soprattutto di ciò che è emotivamente e psichicamente percettibile. Tutto nell’ambiente deve essere posto dall’adulto in modo tale da favorire il naturale sviluppo del bambino. L’unico reale compito dell’adulto nell’educazione montessoriana è quello di predisporre l’ambiente al bambino in modo da non ostacolarlo nella sua crescita e tentare invece di agevolarlo, spingendolo all’autonomia. Questo è giusto che si faccia a partire dalla nascita, perciò, in merito alla predisposizione dell’ambiente del bambino, Maria Montessori afferma che debba essere:
1. proporzionato al bambino, rispetto alla sua altezza, alle sue forze, alla sua manualità e alla sua capacità di comprensione;
2. semplice e limitato, sia nella linea che nella forma, in modo da dare chiarezza rispetto alle funzioni dei singoli oggetti, deve comunicare quella che Maria Montessori chiama “la voce delle cose”;
3. invitante e attraente, deve invogliare a provare oggetti, a sperimentare attività;
4. ordinato, perché ” ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa”;
5. sicuro e protettivo;
6. autocorrettivo, la voce delle cose deve spiegare anche come si debbano fare correttamente le diverse azioni e come debbano essere usati i singoli oggetti.
Alla base di tutto questo, rimane la singola, unica parola d’ordine di Maria Montessori: libertà.
Sin dalla nascita lasciate i vostri bimbi liberi di sperimentare, permettetegli di stimolare la mente e il corpo, non costringeteli ad esempio ad essere sempre legati a girelli, passeggini o relegati a box e culle senza fondo. Limitatevi a comprare da subito un futon o materassino da srotolare e arrotolare secondo necessità, in modo da permettergli sin da piccolissimi di sgambettare, guardarsi intorno e sperimentare ogni movimento gli venga in mente. Non intontiteli con giocattoli di plastica iper stimolanti, ma limitatevi a qualche mobile, da appendere magari dove ponete il futon, così da allenare lo sguardo e la concentrazione. Comprate una cesta Montessori che, in semplice vimini e con i bordi bassi, per voi è economica, trasportabile da un punto all’altro della casa e anche all’esterno, in modo che il bimbo sia sempre partecipe di ci che accade e possa cogliere ogni stimolo di ciò che gli gira intorno: lasciate stare inutili culle, ovetti ecc. prendete la cesta per i primi 5 mesi, come il bimbo impara a girarsi comprate il lettino basso stile Ikea, da tenere fino a quando non sarà abbastanza alto da avere un letto per adulti (6-7 anni). Privilegiate oggetti per accudirlo di materiali naturali, semplici e lineari, così come per i giocattoli, fin quando non sarà lui a chiedervi esplicitamente un gioco piuttosto che un altro… insomma, lasciate questi cuccioli sereni, non rendeteli oggetto di sfrenato consumismo perché non è assolutamente necessario, anzi.
A presto,
Giancarla.
ps. comunque sto provando il nuovo editor e ancora devo capire bene come funziona.