Passato il ponte dei morti, eccoci finalmente a novembre in attesa dell’estate di san Martino, a raccontare della 4° settimana di lezione. Intanto premetto che devo ringraziare questo blog perché il fatto di scrivere costantemente mi sta tenendo allenata nella scrittura nonostante i tempi dell’Università siano ormai andati: le relazioni assegnatemi al Corso ringraziano.
Dunque, devo dire che questa settimana appena trascorsa è stata piuttosto piena emotivamente, segnata non soltanto dallo svolgimento del corso. Ho avuto un’emergenza a lavoro che si spera sia stata superata. Un giorno forse ne parlerò, ma per ora preferirei evitare. Ho quasi distrutto il computer da cui scrivo (maledetta me) e ho dovuto rivedere una serie di impegni che avevo assunto perché non ho avuto letteralmente il tempo di dedicarmi a nulla se non a quelle cose improrogabili come il corso, il lavoro e il mio pazientissimo ragazzo d’oro. Ma veniamo a noi.

Finalmente a Roma è riapparso un po’ di Sole e raggiungerla è stato più facile e piacevole. Le lezioni continuano a svolgersi sotto la guida della nostra prof tedesca, precisa ed impeccabile. Da brave Manine Operose (questo è il nome del gruppo di lavoro di cui faccio parte), abbiamo già consegnato la relazione sulla Mente assorbente e abbiamo già pronta quella sui periodi sensitivi che, appena ci sarà richiesta, consegneremo.
Dei Periodi sensitivi Maria Montessori parla nella sua opera Il Segreto dell’Infanzia:
“Si tratta di sensibilità speciali, che si trovano negli esseri in via di evoluzione, cioè negli stati infantili, le quali sono passeggere e si limitano all’acquisto di un determinato carattere: una volta sviluppato questo carattere, la sensibilità finisce […]” (M. Montessori, 1950).
Più semplicemente, Maria Montessori ha dedotto che le sensibilità (curiosità, attenzione particolare nei confronti di qualcosa), determinanti i periodi sensitivi, si manifestano come un’attitudine creatrice che aiuta il bambino a selezionare i diversi stimoli provenienti dall’ambiente in base all’utilità che possono avere per la sua crescenza psichica, ossia per lo sviluppo degli apprendimenti necessari alla propria naturale evoluzione verso l’età adulta. L’esempio più evidente è il processo di acquisizione del linguaggio, in cui il bambino inizialmente percepisce solo dei suoni indistinti, successivamente li differenzia, li riconosce ed infine li ripete.
L’adulto, rispetto ai periodi sensitivi, non può controllarli, accelerarli o interromperli. Può limitarsi esclusivamente a predisporre l’ambiente affinché il bambino possa sfruttare al meglio le proprie sensibilità.
Rispettare i periodi sensitivi risulta vitale in quanto le sensibilità sono limitate nel tempo e, una volta superato il periodo sensitivo, ogni ulteriore abilità che sarebbe dovuta essere frutto di un naturale e spontaneo apprendimento, sarà appresa solo con grande sforzo e fatica.
Il discorso ovviamente va’ poi ad ampliarsi, facendo riferimento anche ai capricci del periodo sensitivo (particolari forme di capriccio intese come una lotta interiore del bambino dovuta a bisogni psichici insoddisfatti), e all’importanza da parte dell’adulto di curare la salute mentale del bambino tanto quanto cura quella fisica, ancor di più quando il bimbo è piccolissimo.
Infine, per la fascia d’età 0-6 anni, Maria Montessori distingue diversi periodi sensitivi: il periodo sensitivo del linguaggio (0-6 anni); il periodo sensitivo del movimento (0-4 anni); il periodo sensitivo dell’ordine (6 mesi – 3 anni); ed il periodo sensitivo dell’amore per l’ambiente (0-6 anni). Di ognuno di questi parlerò nel dettaglio quando io stessa li avrò approfonditi e assimilati.
Come vi ho lasciato intendere, dunque, il corso procede per il meglio, la “vita in gruppo” è molto appagante soprattutto perché dove non arrivo io, arrivano le ragazze, dandomi notizie ed informazioni di varia natura che io, dall’Abruzzo, non potrei tenere sotto controllo efficacemente. In più, c’è poco da dire: frequentare un ambiente in cui ci si sente sereni e a proprio agio è sempre più stimolante.
Oggi domenica di relax a casa con il mio ragazzo, qualche interazione social e poi via domani con una nuova settimana. Speriamo meno movimentata di questa trascorsa. In più uno di questi giorni pensavo di arrivare prima a Roma, così da poter visitare una mostra fotografica al Museo della Shoah presente fino al 18 novembre. Se cela faccio, ve ne parlerò sicuramente in uno dei prossimi post.
A presto,
Giancarla.