Trama: Chiara e Ludovica, ormai completamente inserite nel giro di prostituzione minorile della Roma bene, sono ad un punto di non ritorno: Chiara sta mandando a rotoli la propria vita personale mentre Ludo rischia di non diplomarsi. Nel frattempo però, inizia a girare sempre più insistentemente la voce dell’esistenza di un gruppo di baby-squillo dei Parioli che attira l’attenzione degli inquirenti.
Anno: 2020 Paese: Italia
Titolo originale: Baby Episodi: 6
Durata: 40-50min Genere: teen drama/drammatico
Voto: 3,5/5
Dopo due stagioni travagliate, con la terza ed ultima, l’italiana Baby volge al termine. Criticata a non finire ovunque, compreso su questo blog, Baby ci lascia con una stagione finale malinconica, una morte del cigno lenta e dolorosa che trascina lo spettatore per tutta la durata delle puntate convincendolo ed emozionandolo come non aveva ancora mai fatto in tante puntate precedenti.
Sarà stata la tristezza di non veder rinnovata la serie tv, ma tutti, i giovani attori in primis, sono riusciti in quella vena drammatica che fino all’anno scorso non riusciva a travolgerci. A coronare il tutto, l’immancabile bella regia unita ad un’intensa colonna sonora.
Non siamo ancora di fronte alla serie tv bomba che ci si aspettava all’inizio, ma siamo usciti finalmente dal loop di perverso romanticismo che girava intorno alla prostituzione minorile nelle prime due stagioni.
L’elemento disturbante è sempre stato che, sebbene per le ragazze del fatto di cronaca reale pare sia iniziato tutto per gioco, dalla serie tv non emergeva mai una lenta discesa verso il baratro, ma una spettacolarizzazione fuori luogo che invece di traumatizzare come dovrebbe accadere per una produzione che racconta di un reato penale a danno di minori, generava nei giovani voglia di emulazione, facendo “shippare” la storia inventata tra la baby squillo e il pappone. Ed è per questa scarsa veridicità, quasi offensiva, che Baby è stata condannata dal pubblico, soprattutto quello italiano.
Tuttavia, dicevamo che, complice il passaggio narrativo volto a raccontare il processo in Tribunale e l’annesso caso mediatico in cui si è sostanziata la storia delle Baby squillo dei Parioli, finalmente troviamo il doveroso dramma dando al pubblico ciò che avrebbe voluto fin dall’inizio, convincendolo.
Il ritorno alla realtà di Chiara e Ludo
Con nostra pace (e quella di Chiara, Ludo & co.) vediamo tornare tutti i personaggi conosciuti, ad una progressiva normalità tipica degli adolescenti facendo emergere mai come prima la personalità e la voglia di autonomia di ognuno di loro.
Scopriamo una Ludo caparbia nello studio e motivata nell’intraprendere una carriera mai pensata, un Chiara coraggiosa e leale in grado di scegliere una vita impegnativa ma libera piuttosto che una semplice ma all’ombra della sua famiglia ammanicata. Troviamo un Damiano più saggio, un Niccolò più consapevole e inaspettatamente premuroso e un Fabio meno fragile, in grado di infondere forza sia a Brando che a Ludo. Pur facendo qualche spoiler, possiamo dire che, finalmente, per i travagliati pariolini di Baby arriva l’Happy ending e nonostante se ne siano dette tante ed è giusto che Baby volga al termine dopo un percorso tanto tortuoso, scoprire il suo dulcins in fundo è stato un vero piacere.
A presto,
Giancarla.