Curon – stagione 1

Trama: una mamma single in difficoltà torna dopo quasi vent’anni con i figli gemelli diciassettenni a Curon, suo paese natio sulle montagne del Trentino Alto Adige. Qui vive ancora sua padre nel vecchio albergo di famiglia, dove i misteri non mancano e il passato tornerà presto a chiedere conto.

Anno: 2020   Paese: Italia
Titolo originale: Curon   Durata: 40-50 minuti Episodi: 7 Genere: horror   Voto: 3,5/5

Altra serie tv italiana uscita, altre polemiche dal pubblico italiano sollevate. Pietra dello scandalo stavolta è Curon.

Dopo Summertime e Skam Italia, nel giro di poco Curon è la terza serie tv italiana ad essere aggiunta al catalogo Netflix. E via di polemiche. La storia è sempre la stessa, in molti sul Web ritengono anche questa volta che il prodotto italiano in questione non sia degno, per non dire come ha elegantemente affermato un utente Twitter, che sia “monnezza”.

Serie tv italiane e pregiudizio

Sia chiaro, più volte, riferita a specifici contenuti io stessa sono stata molto dura sottolineando come alcuni prodotti italiani, paragonati a quelli di altri Paesi, non reggessero minimamente il confronto, soprattutto a livello di naturalezza della recitazione, spesso forzata nelle emozioni a causa della scelta di attori molto giovani ed inesperti.

Tuttavia, dallo sprezzo di alcuni commenti letti in giro dettati da un’attenta visione di pochi minuti orgogliosamente ostentata, è evidente che ormai le produzioni italiane che approdano su Netflix siano guardate dal pubblico con gli occhi del pregiudizio. E una buona parte di recensori online, ahimè, annebbiati dal fan-service, ci mettono il carico da 90 preparando recensioni scoraggianti ancor prima delle uscite. Un esempio è proprio il caso di Curon.

Il cast

Una delle più diffuse critiche, ancora una volta, è la recitazione considerata non all’altezza. Ora, io sono una persona molto pratica e considerato che non ho notato chissà quali incapacità recitative in tutto il cast, ho voluto comunque avere il beneficio del dubbio e controllare se veramente questo cast fosse così inesperto. Risultato? Carriere trentennali con esperienze con Sorrentino, Mel Gibson e Gabriele Salvatores e baby attori che mangiano tv e cinema fin da bambini. Esordiente sul grande schermo (ma con esperienze in teatro) è il solo attore interprete di Lucas che, credo saremo tutti d’accordo, ha dato una bella prova di sé.

Non mi intendo di recitazione, ma sono abituata a dare credito su un argomento a chi ne sa di più e di certo la filmografia di questi attori e le loro importanti collaborazioni dimostrano che evidentemente ci sfugge qualcosa e forse dovremmo rivedere i nostri giudizi forse troppo frettolosi e rigidi. Non è una sviolinata nei confronti di Curon, ma una valutazione secondo dei fatti oggettivi che si sarebbero notati se molti non ci si fosse fermati alla prima impressione influenzata da evidente pregiudizio. Se un libro non si legge dalla copertina, perché pensare di vedere una serie tv dai soli primi dieci minuti?

Una trama Dark

Ovviamente, con quanto detto finora, non si intende dire che Curon sia perfetta, ma soltanto dare a Cesare quel che di Cesare ammettendo che, sebbene il cast sia composto da bravi attori, la sceneggiatura, seppur nuova per il panorama italiano strizzando molto l’occhio al tedesco Dark sia per atmosfera che per ambienti evocati, non riesce comunque ad eguagliarlo. Una cosa su tutte: definire Curon un horror è decisamente troppo, sarebbe stato più corretto definirlo un thriller fantasy.

Criticità

Dicevamo quindi che pur essendo sulla scia di Dark, Curon non riesce ad eguagliarlo. Ma come mai? Molti attribuiscono la colpa alla recitazione, ma a mio avviso il vero problema è ancora un labor limae da fare un po’ in generale a livello tecnico. Alcuni dialoghi sono ancora un po’ scontati, la colonna sonora non ti spinge a premere pausa per cercare su Shazam e a livello di audio si potrebbe lavorare meglio, forse per pulirlo e renderlo più “cinematografico”. Ho l’impressione infatti che la sensazione esclusivamente del pubblico italiano (i commenti di utenti stranieri non fanno mai riferimento a una recitazione insufficiente degli attori italiani) penso sia legata non tanto all’interpretazione quanto, in molti casi, all’audio che, abituati a sentirlo “perfetto” nelle produzioni doppiate, non riusciamo ad accettarlo in modo meno lavorato.

Altra questione non da poco è la luminosità: certe scene sono troppo buie, al punto che invece di creare suspance, si crea solo nervosismo nello spettatore che invece di seguire la scena inizia ad armeggiare con il pulsante della luminosità! Quest’ultimo aspetto, se non si vuole perdere pubblico per strada, è assolutamente da rivedere.

Propositi per il futuro

Curon, dopo Skam, è secondo me la serie italiana di recente uscita con più potenziale. Ha alcuni aspetti da sistemare, ma nella sua totalità è interessante, riuscendo per tutte e sette le puntate a spingerti a vedere l’episodio successivo. A questo punto non ci resta che attendere una seconda stagione che, se corretto il tiro, può essere veramente interessante.

Cosa aggiungere? L’ambientazione sul Lago di Resia è stupenda e speriamo di dare nuovo slancio al turismo italiano anche in questo modo.

A presto,

Giancarla.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: