Manuale di sopravvivenza alla quarantena: aspetti pratici, psicologici e relazionali

Come avrete notato, in questo blog c’è un’ampia sezione dedicata alla resilienza in cui si affronta l’argomento sia in modo scientifico che in modo pratico, provando a condividere con voi storie di grandi personalità, letture importanti, ma anche miei momenti di vita quotidiana in cui, come tutti, mi sono trovata in difficoltà e ho provato a reagire.

Spesso abbiamo parlato delle difficoltà della vita in modo ipotetico, lasciando che ognuno potesse leggere ed interpretare i diversi contenuti secondo la propria esperienza, cercando di trarne giovamento per il proprio personale quotidiano.

Dalle parole ai fatti

Oggi, data la situazione corrente, diventa fondamentale rendere concreto più che mai quanto detto nei mesi passati ed impegnarsi con tutte le proprie forze per mettere in pratica una forma di autodifesa psicologica fondamentale per superare questi giorni. In poche parole: è giunto il momento di dare seguito a quanto finora solo chiacchierato.

Per questo motivo, pur sapendo che Internet brulica di guide volte ad aiutare a superare la quarantena, mi sento in dovere anch’io di offrirvi la mia, per due motivi fondamentali: primo, come già detto, ho un una sezione dedicata alla Resilienza; secondo, sono in quarantena esattamente come voi, non lavoro da 3 settimane e inizio a essere stanca anch’io. Dunque quanto seguirà sarà frutto sia del consiglio degli esperti che di mie deduzioni a seguito dell’esperienza che in prima persona sto vivendo, chiusa in un monolocale di 30mq.

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Dando per assodato che si resti a casa, si esca solo in caso di necessità per esigenze di salute, di lavoro, spesa e si evitino i contatti con altre persone e che, se necessari, si rimanga comunque ad almeno un metro di distanza, inziamo a capire insieme come gestire questa maledetta quarantena.

Aspetti pratici

1. Organizzate le giornate definendo e rispettando gli orari di ogni attività, da quelle ricreative ai pasti. Tentate di riprodurre nel modo più fedele possibile la vostra quotidianità, seppur in casa. Lunedì, mercoledì e venerdì andate in palestra? Bene, in quei giorni continuate ad allenarvi. Sabato sera, pizza e cinema? Comprate una pizza e concedetevi comunque un bel film.

Ovunque si leggono meme e battute sull’aver scambiato il giorno con la notte, sull’essere come dei sopravvissuti e di vivere alla giornata. Tutto molto sbagliato poiché, non avendo ben chiaro quando tutto questo finirà, alla lunga può condurre allo smarrimento e alla sensazione di non avere uno scopo nella vita. E, considerato che già abbiamo perso molti punti di riferimento, non è un bene, anzi, è logorante.

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Perciò, soprattutto se non potete lavorare da casa, trovate comunque un progetto personale realizzabile da portare avanti, meglio ancora se qualcosa che potrà tornarvi utile quando tutto questo finirà; ma anche se non dovesse essere chissà quale progetto, vi darà comunque un motivo per svegliarvi la mattina, fosse anche solo per cucire una nuova coperta per l’inverno 2021 o studiare per l’abilitazione da avvocato di novembre. Fate ciò che volete, ma portate avanti un impegno. Io per esempio, notando che state visitando di più il mio blog, sto leggendo e preparando nuovi articoli in modo da poter stare dietro ai vostri interessi e tenervi più compagnia. Voi fate compagnia a me, io a voi.

n.b. Definite un momento preciso anche per le notizie sul Coronavirus. Non tenete sempre la tv accesa ad ogni aggiornamento, non serve a nulla se non a distruggere il vostro umore. Noi per esempio, in casa guardiamo solo due telegiornali, uno a pranzo e uno a cena e stop, per il resto guardiamo o facciamo tutt’altro.

2. La cura del corpo per curare la mente servirà a mantenere alta l’autostima e un’immagine positiva di voi stessi.

a. Cura estetica. Ragazzi, NON lasciatevi andare! Toglietevi quel benedetto pigiama, fatevi la barba e depilatevi se sono cose che normalmente fate, tentate di tenere in ordine i capelli e seguite tutte quelle routine di bellezza che fate normalmente: é indispensabile per darvi l’energia psicologica per affrontare una nuova giornata. Alzatevi dal letto! A me per esempio, una cosa che deprime tantissimo è passare la giornata nel letto, va bene una domenica se la sera prima si è fatto tardi, ma in queste giornate per me è vitale alzarmi, lavarmi e vestirmi. Mi metto anche gli orecchini! Perché se no il mio umore va subito giù. Il look da Isola dei Famosi lasciamolo a Walter Nudo, lamette e bagnoschiuma sono ancora nei supermercati, grazie a Dio.

b. Alimentazione. Nonostante la noia ci spinga a mangiare in modo diverso e più squilibrato, dobbiamo impegnarci a curare l’alimentazione sia a livello di orari che di qualità e quantità. A tal proposito, qui il contributo di My Personal Trainer.

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Nonostante questo, non dimenticate il cibo comfort come cioccolato, banane e frutta secca poiché una piccola coccola, a livello psicologico è necessaria. Soprattutto perché cibi come il cioccolato fondente possiedono il triptofano, un aminoacido precursore della serotonina, l’ormone della felicità. Dunque, a livello scientifico, 20 gr di cioccolato ce li dobbiamo concedere per forza! 😛

Altro elemento da non trascurare sono i piccoli grandi riti legati all’alimentazione. Uno su tutti è l’aperitivo. Perché, se siete soliti farlo, non riprodurlo anche a casa una volta a settimana, magari il venerdì, e spezzare un po’ la routine con un buon bicchiere di vino e qualche stuzzichino?

c. Esercizio fisico. Fior di personal trainer stanno facendo dirette, caricando video e scrivendo articoli per aiutarvi a stare in forma… ragazzi, fatelo!! Suggeriscono 2/3 allenamenti a settimana di 30-60 minuti, nulla di impossibile, ma essenziale oltre che per non prendere peso, anche per scaricare energie e nervosismo, taaanto nervosismo. Qui quelli che sto facendo io stessa: non avendo neanche l’elastico, faccio due volte quelli a corpo libero.

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3. La cura dell’ambiente. La conoscete la teoria delle finestre rotte? Fondamentalmente se in un luogo vi è un danno come una finestra rotta, sarà più facile che in quello stesso luogo qualcuno sarà spinto a distruggere altro. Questo sta a significare che ordine e armonia, di cui tanto vi ho parlato con il metodo Montessori, continuano ad essere alla base della serenità della mente umana. Perciò continuate a fare le pulizie con l’ansioso pensiero materno “e se arriva qualcuno?!”: lavate i pavimenti, la cucina, il bagno e tutta la casa, fate arieggiare, lasciate entrare la luce solare, usate qualche buona e delicata profumazione… e rifate i letti!!

4. Attenzione alle spese. È vero che non abbiamo modo di fare grandi acquisti, ma, senza volervi mandare in paranoia, ricordatevi che siamo in un’emergenza senza precedenti nel mondo moderno, dalla quale non sappiamo quando e come ne usciremo, dunque non spendete soldi inutilmente, soprattutto ora che molti di noi sono fermi con il lavoro. Spendete solo per ciò che vi serve davvero e può aiutarvi a resistere alla quarantena, magari assicuratevi di avere più del necessario di tutte quelle cose per voi fondamentali come i liquidi per le lenti a contatto, ma per il resto non comprate cose inutili.

Aspetti psicologici

1. Mantenete i rapporti. Continuate a coltivare buone relazioni con familiari, colleghi e amici; ascoltate i loro incoraggiamenti, ma anche i loro sfoghi, sono certa che a loro volta faranno lo stesso con voi. Accettate e date sostegno, e riceverete altrettanto.

Coltivate anche le comunità a distanza: molte parrocchie, circoli, club, palestre, gruppi di mutuo-aiuto stanno continuando le loro attività anche se in modalità digitale, prendetevi parte anche voi, non vergognatevi e NON ISOLATEVI più di quanto la situazione già non richieda.

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2. Compiete azioni decise quando crolla l’umore. Come un’esplosione, nel momento in cui proprio non ce la fate, fate un’azione di rottura che vi scuota e vi imponga di cambiare attitudine. Ballate, cantate, suonate, giocate ai videogiochi, tenetevi pronta un’azione salvagente che favorisca il relax ed il buon umore. La mia ancora di salvezza è la musica (non depressiva ovviamente), tutta quella musica che mi fa venir voglia di ballare. Ho una playlist già pronta che ascolto appena sento che mi sto rattristando.

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3. Evitate tutto ciò che sapete vi farà stare male. Quando si ha tanto tempo a disposizione, la mente vola. Evitate di tirare fuori la scatola dei ricordi con la lettera dell’ex che vi lasciato o l’album delle foto con l’amata nonna venuta a mancare. E, peggio che mai, non contattate fidanzati o amici con cui vi siete lasciati male, non è il momento di provare difficili riconciliazioni. É vero che ciò che non ci uccide, ci fortifica, ma ora non mi pare sia il caso di mettere troppa benzina sul fuoco: ci saranno altri momenti per commemorazioni, ricordi e chiarimenti, oggi dedicatevi al presente e alle persone su cui sapete di poter contare concretamente.

4. Provate la meditazione. Se è qualcosa che avete sempre desiderato fare, questo è il momento opportuno. Così come per alimentazione ed esercizi fisici, anche per la meditazione potete trovare utilissime guide online, anche su questo blog con il percorso dei 21 giorni di abbondanza.

Infine, qualora ne aveste necessità, qui dal Ministero della Salute, regione per regione, le iniziative ufficiali di sostegno psicologico a disposizione di tutti i cittadini.

Aspetti legati alla Convivenza familiare

1. Coppia. No alla simbiosi, soprattutto se non siete mai stati una coppia simbiotica. Che ognuno continui ad avere i propri spazi rispettando quelli dell’altro. Condividete momenti appositamente programmati come una cena speciale romantica o un’attività da fare insieme. La convivenza forzata 24h può creare disagi, incomprensioni, discussioni e la linea tra il supportarsi e il sopportarsi diventa molto sottile. In caso di discussione cercate di essere maturi e di non “mettere il muso”, risolvete subito il problema nella massima sincerità in modo da mantenere un clima sereno in casa, soprattutto se con voi ci sono anche figli o genitori.

2. Bambini. È fondamentale spiegare ai bambini questo nostro incredibile presente, senza mentire rischiando solo di creare confusione e paura. Le parole e gli strumenti da usare devono essere adatti all’età del bambino ed essere rispettosi delle diverse fasi evolutive, ma è doveroso essere onesti. Qui le indicazioni dell’Unicef.

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3. Adolescenti. Quanto detto sui bambini, è valido anche per gli adolescenti, senza dare per scontato che, in quanto più grandi, siano in grado di capire ed elaborare tutto senza alcun aiuto. Bisogna parlare e condividere fatiche e dolori. Aiutiamoli ad organizzare la loro giornata invitandoli a trascorrere dei momenti con noi avendo però cura di lasciargli la loro privacy. Qui qualche dritta.

4. Anziani. La regola è solo una: non lasciamoli soli, ora più che mai. In questo momento per loro, soprattutto se non più totalmente autosufficienti, è facile sentirsi un peso, dunque via a telefonate, video chiamate, battute, scherzi e ricordi felici!! Qui qualche dritta.

Sperando di esservi stata utile ma anche di avervi fatto un po’ sorridere, ci auguro di tornare al più presto alla normalità.

A presto,

Giancarla.

Fonti: American Psychological AssociationFanpage; il Salvagente; Ministero della salute.

 

2 risposte a “Manuale di sopravvivenza alla quarantena: aspetti pratici, psicologici e relazionali”

  1. Grazie!
    Non conoscevo il tuo blog e sono contenta di essermici imbattuta visto che nulla succede a caso!
    Spero mi scuserai se sono venuta spesso per il percorso dei 21 giorno di Deepak Chopra (che non avevo mai voluto fare ma che, propostomi dalla figlia di mia sorella e fidandomi di lei) ho intrapreso…
    Mi piace molto l’idea di mantenere il “normale” ritmo di vita…anche se sto impedendo a mio marito di uscire di casa dal 6 marzo! 🙂
    Così, almeno, quando esco per le emergenze “respiro”!!!
    Ciao, Magda

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    • Grazie a te Magda! Il tuo commento mi ha fatto molta simpatia e spero tanto che con il mio blog possa esserti di aiuto, ancora di più in questi giorni di isolamento generale che ci stanno provando un po’ tutti. Un saluto a te, a tuo marito e alla saggia figlia di tua sorella 🙂

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