Luglio 2019. Mese particolare per me. Tante cose finiscono, tante cose iniziano, belle e brutte. L’unico comune denominatore è un enorme punto interrogativo riguardo i prossimi mesi, per questo sono più riservata e mi rifugio nelle mie piccole certezze, come La Terrona.
Ebbene amici, dopo ben 32 articoli con cadenza quasi sempre settimanale questo sarà l’ultimo dedicato al mio amato Corso Montessori in quanto, come avrete capito, il corso è giunto al termine. Non sarà l’ultimo articolo dedicato all’educazione Montessori né l’ultimo dedicato alla psicopedagogia poiché ho già deciso di destinargli un’intera sezione: del resto questa è la mia passione nonché la mia professione, e pare interessarvi molto.
Tornando al Corso, il 15 luglio si è tenuta la consegna dei diplomi.

Sono arrivata a Roma nel pomeriggio insieme a Stefania: una ragazza dolcissima di cui poco vi ho parlato, ma molto significativa per me in questi mesi di corso.
Siamo passate in albergo a poggiare il mio zaino, e poi ci siamo addentrate nei meandri di Termini cercando il Bus H diretto a Trastevere. Nell’attesa abbiamo incontrato un’altra compagna e ci siamo perse un po’ in chiacchiere da scolare.
Arrivate all’Opera, trovate le ragazze del mio gruppo, ci siamo sedute nell’aula che per mesi ci ha ospitate, e abbiamo atteso che la consegna dei diplomi iniziasse.

A prendere la parola è stata la nostra coordinatrice insieme ad altre due delle nostre insegnanti, in seguito ci ha salutate il Presidente facendoci le congratulazioni per l’andamento dell’anno poiché sembra che tutte siamo state particolarmente brave (e scusate se è poco 😛 ) e subito dopo hanno iniziato a chiamarci una per una per consegnarci l’attestato.
Che volete che vi dica?! Mi sono commossa!! Vedere sfilare davanti a me tutte le ragazze con cui ho condiviso un anno intero, battute, momenti di difficoltà, vedere me e le mie Manine raggiungere insieme questo traguardo, mi ha veramente emozionata… e al momento di prendere in mano il mio diploma e salutare le mie insegnanti, l’emotività ha preso il sopravvento! Ma per poco eh! E’ bastata la vista del buffet dolce e salato a farmi subito rinvigorire 😀
Un paio di ore sono passate così, parlando del più e del meno tutte insieme intorno al tavolo, mangiando pizzette, scattando foto e conoscendo qualche parente venuto apposta per l’occasione.
E’ stato molto bello amici, perché la sensazione era di essere ad una festa di famiglia. Questa esperienza, l’entrare nella grande famiglia montessoriana, mi ha insegnato il senso di appartenenza. Mi ha dato un’identità professionale, mi ha dato la possibilità di rifarmi concretamente a dei principi e a dei punti cardinali professionali ma non solo: mi ha dato delle mentori, delle persone a cui so che se avessi un dubbio riguardo il mio lavoro, potrei fare riferimento per avere delle delucidazioni. E mi ha dato delle Colleghe. Amiche e Colleghe con cui condividere una passione e portare avanti nuovi progetti. Ah quante volte ci siamo dette di aprirci un nido insieme!! Forse non accadrà mai, ma sognare non guasta!

Finita la cerimonia, con Le Manine ci siamo perse nei vicoli di Trastevere per decidere di cenare a Tonnarello, locale molto in voga ultimamente, oggettivamente buono e carino. Qui, cari miei, ho dato sfogo ad un’altra mia passione intuibile: il cibo buono e sconosciuto! Non potevo farmi sfuggire a Roma, da Tonnarello, i tonnarelli cacio e pepe… ma ragazzi, io che non sono neanche tanto amante dei sapori troppo forti… ma cosa sono i tonnarelli cacio e pepe?!? Un gusto sublime, ne avrei mangiato un altro piatto! Appena possibile voglio tornare assolutamente a mangiarli! Ho scoperto poi i carciofi alla giudìa, altra ricetta per me ignota ma che ho apprezzato tantissimo in quanto, da buona sarda, amo i carciofi. E nulla, me so magnata e bevuta er monno 😀
Così è trascorso il resto della serata: chiacchiere e risate sguaiate tra persone che hanno il piacere di passare del tempo insieme senza farsi troppi problemi. Ci è uscita anche una parentesi mini di shopping! Ci siamo fermate in una bancarella e abbiamo preso braccialetti, collane e anellini vari sia per gusto che per ricordo.
Tra una passeggiatina pseudo turistica e un’ultima battuta di gruppo, intorno alle 22.30 ci siamo salutate con la promessa di rivederci al più presto. In cuor mio so che così sarà.
Abbracciate tutte, sono tornata in albergo e la mattina dopo, con un po’ di magone, sono ripartita.
Permettetemi di aggiungere un paio di ultime parole e concludere con qualche ringraziamento.
Ringrazio tutti voi che avete seguito i miei articoli. Questo blog è nato per me, come sfogo, il seguito che mi avete dimostrato è stato un onore!! GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!! Vedo internet e i social come uno strumento di condivisione di idee, e capire che il mio pensiero riesce ad arrivare agli altri e a dare qualche nuovo spunto di riflessione mi fa sentire estremamente utile e viva poiché non solo i miei pensieri arrivano a voi, ma anche i vostri a me, stimolandomi a fare di meglio e a fare di più.
Ringrazio il mio ragazzo e la mia famiglia, che mi hanno aiutata e supportata. So essere pesante prolissa e la loro pazienza, il riuscire a ricrearmi il confort di cui avevo bisogno quando ne avevo bisogno, è stato vitale.
Ringrazio le Manine Operose Anna Mara, Chiara, Giulia, Miriana e Valeria le cui mail conosco a memoria e la cui intelligenza unita a schiettezza, allegria, simpatia, laboriosità e maturità hanno segnato irrimediabilmente il mio percorso. Ringrazio Stefania, per la pazienza e la leggerezza con cui mi ha fatto vivere le avventure da pendolari, sempre pronta allo scherzo e al dialogo.

Ringrazio i romani, per il loro modo di essere. Avete spesso alleggerito il mio umore e la mia stanchezza rendendomi felice di esserci nonostante l’inverno e le mille corse su e giù tra Abruzzo, Lazio e Sardegna. Di voi si dice che siete dei caciaroni svogliati, ma è ingiusto. Osservandovi nei diversi quartieri, nelle diverse realtà e professioni, io credo di avervi capiti. Roma ha tanti problemi è vero, anche per colpa di molti che non la rispettano, ma tutti Voi, con il vostro spirito, siete la sua vera forza da millenni! Ridete e scherzate, ma nel frattempo servite al bar, guidate i bus, lavate i bagni della stazione, insegnate, andate in ufficio, fate le guide turistiche… ridete e scherzate perché tanto la vita è già abbastanza amara di suo, il bus comunque arriverà in ritardo, comunque ci sarà traffico, perciò, perché non trovare comunque il modo di sorridere e passare insieme l’attesa o unirsi simpaticamente nelle diverse sventure quotidiane? Come dimenticare le signore anziane che a Battistini, alle 8.00 del mattino, in pieno inverno, persa in un luogo sconosciuto, hanno subito fatto capannello intorno a me dandomi le indicazioni giuste facendomi arrivare comunque in tempo al nido per l’osservazione? Grazie.
E’ solo grazie ad ognuno di voi che questo anno è stato bellissimo ed indimenticabile.
Il mio personale cestino dei tesori, più pieno e prezioso di così, non poteva essere.
A presto,
Giancarla.