The Crown – stagioni 1 e 2

Trama: l’intera serie racconta la vita della Regina Elisabetta II del Regno Unito, dal suo matrimonio con il Principe Filippo fino ai giorni nostri. Nella prima e nella seconda stagione, si rivivono con Elisabetta, Filippo, Re Giorgio e il primo ministro Churchill, gli accadimenti che hanno segnato la famiglia reale negli anni dal 1947 al 1964.

Anno: 2016 – 2017   Paese: UK e USA
Titolo originale: The Crown  Episodi: 20
Durata: 50-60min   Genere: dramma storico   Voto: 4,5/5

The Crown è sicuramente una delle serie più celebri di Netflix, tanto da spingere molti utenti ad iscriversi e da diventare il simbolo della stessa piattaforma.

Personalmente, questa è stata una delle prime serie viste dopo l’iscrizione, la seconda credo, divorando la prima stagione in pochissimi giorni. Veramente ben fatta, ripercorre in modo piuttosto fedele la vita della regina Elisabetta II, dalla giovanissima età, fino al matrimonio con il principe Filippo, alla morte del padre e poi all’incoronazione. L’idea all’origine della serie è proprio quella di raccontare nel modo più veritiero possibile la pazzesca vita di una delle regnanti più longeve del mondo e la più longeva di Inghilterra che, nota per il suo carattere di ferro, ad oggi, alla veneranda età di 92 anni, rimane ancora ben salda sul suo trono nonostante sia ormai bisnonna.

Molti di noi, me compresa, cresciuti con il mito di Diana Spencer – principessa del Popolo, abbiamo demonizzato la regina Elisabetta, vedendola insieme alla famiglia reale come una donna fredda, senza cuore e senza scrupoli, intenta solo a salvare la facciata a discapito di tutto il resto.

Con The Crown, ripercorrendo la vita di Elisabetta e i sacrifici che per prima ha dovuto sopportare per reggere le pressioni di corte, vediamo finalmente la Regina più umana e in parte ne comprendiamo anche alcune delle dure scelte.

Elisabetta è figlia della più alta aristocrazia inglese di inizio ‘900, con un nonno e un padre che da re hanno affrontato le due guerre mondiali; ha dovuto imparare testa alle voci che volevano la sua famiglia legata alla nemica Germania a seguito del cognome tedesco di Sassonia-Coburgo-Gotha che il bisnonno aveva dato al casato (tant’è che nel 1917 è stato tramutato in “Windsor”, nome della cittadina e del castello di Windsor da secoli centro della monarchia britannica) e del legame con i gerarchi nazisti della famiglia d’origine del principe Filippo; è stata cresciuta dall’influenza della regina Mary, nuora della regina Vittoria, che le ha insegnato che dall’incoronazione in poi non sarebbe più stata “Lilybeth”, così come chiamata in famiglia, ma sempre e solo la Regina Elisabetta II, e che questo non lo avrebbe mai dovuto dimenticare; ha affrontato scandali di corte, ipotetici innumerevoli tradimenti del marito, pugnalate alle spalle da parte di fedelissimi, cambi di primi ministri, crisi istituzionali, guerre e scioperi, cambi politici, climatici, d’epoca e di moda. Insomma, la povera Elisabetta, in questi 67 anni di trono, di gatte da pelare ne ha avuto non poche e nei confronti della povera Diana non ha fatto altro che applicare il metodo d’azione rodato nei 30 anni precedenti, in cui sì, l’immagine di impeccabilità e forza della famiglia reale hanno spesso funto da collante e ispirazione per tutto il popolo inglese. Tuttavia, con il modo di essere di Diana, il popolo ha  compreso che persa ormai l’aura di divinità attribuitagli per secoli, l’unico modo per i regnanti di essere parte integrante di una società moderna affacciata al nuovo millennio, fosse che la famiglia reale si umanizzasse, che perdesse quella simbologia idolatrica ormai superficiale e che iniziasse a coltivare nei confronti del popolo un legame affettivo, che, in poche parole, fungesse da trait d’union in grado di far sentire gli inglesi parte di un’unica grande famiglia, quella del popolo britannico.

Per fare questo, la stessa famiglia reale ha dovuto imparare a “sciogliersi”, imparando dal modo di fare di Diana e dagli eventi che ne hanno caratterizzato la tragica morte. Dopo un iniziale gravissimo momento di crisi, quasi un punto di non ritorno per la credibilità della monarchia, in quei giorni penso che la regina Elisabetta abbia rivisto molto del suo ruolo di regnante nel XX secolo, mettendo da parte l’etichetta e arrivando a dimostrarsi emotivamente legata ai suoi sudditi.Oggi, accettando le seconde nozze del figlio Carlo e un matrimonio multietnico tra il principe Harry e Meghan Markle, possiamo affermare che dall’epoca dell’abdicazione di zio Edoardo VIII per sposare Wallis Simpson, di acqua sotto ai ponti per la famiglia reale ne è passata, e che qualche lezioncina forse è stata appresa.

The Crown magistralmente riesce a raccontarci tutto.

Ci fa entrare nella vita e nell’emotività di una ragazza non nata per essere regina che, dopo l’abdicazione di suo zio in favore di suo padre, in un’Europa in uscita dalla Grande Guerra e in procinto di entrare nella Seconda Guerra Mondiale, si ritrova improvvisamente a doversi preparare ad essere per il resto della sua vita, Regina della più importante monarchia del mondo.

Vediamo così che nelle prime due stagioni Elisabetta ci appare inizialmente giovanissima, innamorata di una ragazzo greco per il quale ha avuto un colpo di fulmine, di cui presto sarà moglie e madre dei suoi figli, per poi ritrovarsi molto prima di quanto ipotizzato, Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e dei Reami del Commonwealth, al fianco del grande Primo Ministro Winston Churchill. La vediamo quindi crescere i suoi figli e seguire la sfortunatissima e bellissima sorella Margaret; vediamo una Elisabetta intenta a portare il Regno Unito fuori dal dopo guerra ed entrare nei famosissimi anni’60 della Swinging London, seguendo ed inseguendo un marito per il quale il ruolo di secondo alle spalle della moglie non è mai stato facile.

The Crown in entrambe le prime stagioni si dimostra interessante e coinvolgente, nella prima stagione ancor di più che nella seconda, e Claire Foy, nei panni di Elisabetta, è magica, così come John Lithgow nei panni di Churchill.

Dopo due stagioni molto acclamate, The Crown si prepara ora all’uscita della Terza stagione, prevista per il 2019, con uno stravolgimento del cast che raccontando la vita di una Regina cinquantenne alle prese con gli anni ’70, necessita di nuovi interpreti.
Si sa già che la nuova Regina sarà Olivia Colman e che la impersonerà per la 3° e la 4° stagione per poi, come definito fin dal principio, essere nuovamente sostituta assieme a tutto il cast: la produzione, infatti, ha stabilito che per rendere tutto il più credibile possibile, il cast verrà cambiato ogni due stagioni per essere fedeli alla maturità di ogni singolo personaggio.

Questa serie che tutto sommato ha incontrato i favori della vera Regina Elisabetta, per ora si sta dimostrando un fiore all’occhiello di Netflix, un vero cavallo di battaglia che incuriosisce e fidelizza gli utenti.

Grandi delusioni, se non un po’ di noia durante la seconda stagione, non se ne sono avute, perciò, con con entusiasmo e pazienza, non ci resta che aspettare la Terza Stagione.. e che Dio salvi la Regina – così, almeno ci potrà offrire nuovo materiale per le future sceneggiature 😛

A presto,

Giancarla.

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